C'è una cosa che ci accompagna dal primo attimo della nascita fino alla fine, non è il tifo per la squadra di calcio, non è il mutuo, ma è ….. il respiro.
Quello scambio di ossigeno con anidride carbonica che ci permette di vivere, che troviamo nei nostri discorsi con significati diversi: un fetore da togliere il respiro, oppure per dare significato alla “fine” rendere l'ultimo respiro, ma anche per sollievo fare un respiro, o dandogli un valore artistico opera di ampio respiro.
Il respiro è vita, ma il respiro può anche essere difficoltoso, affannoso, può essere a pieni polmoni o sintomo di un disturbo; ecco perché questo mese approfondiremo le cause di una respirazione faticosa.
Il disagio che si prova nel respirare in modo faticoso, in termini medici, è chiamato dispnea. Immaginate una vera e propria fame d'aria, come se non si riuscisse mai a respirare in modo adeguato.
Vi possono essere diverse cause ne citeremo alcune e ne valuteremo altre, vedremo anche come poter respirare meglio. Ad esempio dopo un intervento chirurgico è importante riuscire a riprendere una respirazione ottimale, lo scopo è di diminuire il più possibile i dolori ma, e pochi lo sanno, prevenire possibili complicanze.
Nei casi di interventi alle zone addominali e toraciche, cioè quando anche l'apparto respiratorio può essere coinvolto, se pur in modo marginale, dobbiamo prestare attenzione. Se per esempio nella banale fase di respiro ci accorgiamo di coinvolgere inconsapevolmente spalle, collo, braccia, sprechiamo risorse e possiamo peggiorare le cose.
Esiste una sorta di fisioterapia respiratoria che ci consiglia di NON metterci in posizione supina, ma appoggiati sulla schiena, respirare attraverso il naso, lentamente trattenendo per 3 secondi per poi espirare attraverso la bocca, i 3 secondi sono importanti affinché l'aria raggiunga correttamente gli alveoli polmonari ossigenando il sangue.
Anche l'Ansia può agire in modo negativo, sopra tutto durante una malattia o la riabilitazione, lo stato di attesa, il timore del non miglioramento possono provocare tensione e stress che sono cose passeggere ma possono essere debellate con una corretta respirazione. Poi con alti livelli di stress e ansia aumentano anche i battiti cardiaci ed i livelli di pressione.
Altre cause possono essere: le allergie se in questo caso il respiro affannoso può essere accompagnato da un sibilo possiamo parlare di bronco costrizione che, appunto, rende più difficile respirare.
L'obesità perché tra le persone obese le apnee notturne sono frequenti in quanto l'eccesivo peso corporeo può bloccare le vie nasali superiori.
L'altitudine che ovviamente non è un disturbo ma l'aria maggiormente rarefatta contiene una minore quantità di ossigeno.
Poi il fumo che come sappiamo provoca irritazione alle vie respiratorie.
Può succedere anche in gravidanza, qui col passare dei mesi e i mutamenti del corpo la vena cava inferiore ed il diaframma vengono compressi. Insomma abbiamo visto un po' di cause, molte anche naturali cioè non risultato di un disturbo, ma ora passiamo dall' altra parte , andiamo a vedere come si può migliorare e, se è il caso, impariamo a respirare meglio.
Dicevamo, respirare è una azione istintiva e automatica, ogni minuto facciamo una media di 15 atti respiratori, durante l'inspirazione l'aria entra attraverso il naso o la bocca, prende le vie respiratorie e arriva agli alveoli polmonari, qui l'ossigeno viene ceduto al sangue, il quale , ricaricato, arriva alle cellule di tutto l'organismo, le nutre e spazza via i prodotti di rifiuto.
Durante l'espirazione buttiamo fuori questi prodotti di rifiuto, il muscolo che ci permette l'alternarsi di queste due fasi si chiama diaframma ed è posto tra torace e addome. Non tutti lo adoperiamo in modo corretto, le cause che abbiamo elencato sopra ci portano sovente ad una serie di atti respiratori poco profondi, brevi e frequenti. Qui di seguito riportiamo tre semplici esercizi respiratori che ci guidano verso un uso corretto del respiro per garantire all' organismo la massima ossigenazione, basteranno pochi minuti al giorno e se all'inizio (come per tutte le cose) gli esercizi possono sembrare difficili, o ci sembrerà di rimanere senza fiato, con gradualità e costanza i risultati arriveranno insieme ad una maggiore sensazione di benessere.
Esercizio 1. Seduti o in piedi appoggiare una mano sulla pancia (sotto lo sterno), buttare fuori l'aria fino a che i polmoni sembrino vuoti inspirare lentamente per 4/5 secondi con il naso fino a che si sente gonfiarsi la pancia. Sempre attraverso il naso lasciare uscire l'aria senza impegnare i muscoli, lentamente per 5/8 secondi.
Esercizio 2. E' una specie di continuazione dell'esercizio precedente, con le stesse modalità bisogna inserire tra l'atto inspiratorio e la fase e4spiratoria un intervallo di circa 4 secondi trattenendo l'aria, in questo modo siamo certi che tutto l'ossigeno sia stato rilasciat0.
Esercizio 3. Dopo aver imparato ad eseguire senza sforzo i primi due si passa a quest' ultimo. In posizione comoda, distesi o semi sdraiati, inspirare cercando di gonfiare il più possibile la parte addominale, poi salendo quella toracica media e poi ancora quella alta. Espirare naturalmente lasciando fuoriuscire tutta l'aria.
I primi due sono semplicissimi, il terzo necessita di un maggiore impegno, basterà dedicare pochi minuti al mattino ed alla sera, poi se possibile anche a metà giornata, questa modesta ginnastica respiratoria abbinata ad una attività fisica leggera può essere di grande aiuto.
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