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PSICOLOGICAMENTE PARLANDO: CURARE CON GLI ANIMALI

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Rubrica dedicata a tematiche psicologiche a cura della dott.ssa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti.

Per suggerire temi da affrontare scrivetemi: arcainistefania@gmail.com




Chiunque abbia esperienza di animali domestici sa bene quanto possano dare a livello affettivo e quanto la loro compagnia porti giovamento e contribuisca al nostro benessere. Molti studi e ricerche hanno rilevato i numerosi benefici della presenza di un animale sulla qualità della vita: ad esempio ha effetti positivi sul tono dell'umore, riduce il livello di ansia e stress, funge da supporto sociale, dà impulso alla cura di se stessi e stimola uno stile di vita più attivo.

Il termine Pet Therapy fu introdotto dallo psichiatra infantile Boris Levinson nei primi anni cinquanta: partendo dall’osservazione dell’interazione fortuita tra il proprio cane e un bambino con disturbi dello spettro autistico, Levinson ha teorizzato l'uso di animali da compagnia nella cura di varie patologie.

Da allora l’impiego degli animali da compagnia in attività di cura e riabilitazione ha avuto un’ampia diffusione e articolazione, tanto che oggi si preferisce usare l’espressione Interventi Assistiti con gli Animali (IAA). L'Italia è stato il primo Paese europeo a normare gli IAA con le Linee Guida Nazionali del 25 Marzo 2015. Gli IAA possono essere rivolti a soggetti di tutte le età, dai bambini agli anziani e sono utilizzati in diversi contesti quali ospedali, scuole, case di riposo, centri di riabilitazione e centri diurni. Gli animali coinvolti negli interventi sono cani, gatti, conigli, cavalli, asini e devono essere certificati secondo requisiti sanitari, comportamentali e attitudinali. Gli IAA prevedono progetti finalizzati al conseguimento di obiettivi a carattere terapeutico, educativo e ludico e si differenziano in:

- Terapia assistita con gli animali (TAA) è finalizzata alla cura e al trattamento di disturbi per migliorare le condizioni fisiche, cognitive, emotive e sociali della persona. Si tratta di co-terapie nelle quali l'animale è un facilitatore del processo riabilitativo, prevedono la presenza di personale sanitario e il coordinamento di un’equipe multidisciplinare.

- Educazione assistita con gli animali (EAA). Nell’EEA il coinvolgimento dell'animale funge da naturale catalizzatore dell'attenzione, agevolando il processo di apprendimento cognitivo e comportamentale alla base del metodo educativo;

- Attività assistita con gli animali (AAA). Sono episodiche e meno strutturate, realizzate per migliorare la qualità di vita e il senso di benessere della persona. Rientrano in questa tipologia gli interventi nel gruppo classe per educare al rispetto degli animali.

Gli IAA sono molto efficaci nei casi di autismo: è stato osservato che nei bambini autistici tali interventi favoriscono l'interazione sociale, l'utilizzo del linguaggio e l'intento comunicativo

Agli occhi di un soggetto autistico, infatti, i comportamenti di questi animali appaiono più semplici, prevedibili e risultano più facilmente comprensibili rispetto a quelli umani. L'interazione con l'animale, inoltre, funziona come potente stimolo multisensoriale.

Per un bambino o ragazzo con autismo questi animali rappresentano un vero e proprio ponte per imparare ad interpretare il comportamento più complesso dell’essere umano.





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