La Direzione Investigativa Antimafia (DIA) formula e consegna ogni sei mesi al Parlamento una relazione sulla presenza e lo sviluppo sul territorio dell'attività mafiosa. Nel documento relativo al secondo semestre del 2023 viene indicata esplicitamente Peschiera Borromeo come base di una attività criminale di tipo mafioso. Ovviamente questa segnalazione non deve destare preoccupazione tra gli abitanti, non si parla di uno sviluppo improvviso di criminalità, non dobbiamo pensare che le nostre vie possano diventare sede di scontri a fuoco o altro; la presenza mafiosa è sinonimo di introduzione nel mondo degli affari e dell' industria.
Quindi sia la relazione che, con molta molta modestia anche il nostro articolo, sono un richiamo ad una maggiore consapevolezza sul fatto che nel milanese la mafia esiste già dagli anni '60, per rimanere vicino a noi non dimentichiamo che negli anni '90 il quartiere di Ponte Lambro era considerata una zona ad alto rischio e nel 1995/96 iniziarono arresti e condanne che portarono gradualmente al ripristino della legalità. Il nostro scopo è quindi capire qualcosa di più su questo fenomeno perché con la maggiore consapevolezza, nostra e delle istituzioni, diminuiscono i rischi.
Il periodo Covid ha avuto influenze negative anche in questo ambito, tutti i settori di impresa sono stati colpiti dal tessile, all' abbigliamento, dalla ristorazione all'edilizia, in questo contesto il bisogno di liquidità ha spinto alcune persone a cercare sostegno finanziario fuori dai sentieri ufficiali, attenzione perché cadere nelle mani sbagliate può essere un via libera per le organizzazioni mafiose solite adire a metodi estorsivi per il recupero del credito.
Infatti le organizzazioni malavitose sono sempre più orientate verso una sorta di metamorfosi evolutiva tesa a ridurre le strategie cruente per concentrarsi sulla infiltrazione nel sistema imprenditoriale. Invece nel dettaglio sono sempre attuali le commercializzazioni di droghe da laboratorio, le cosiddette NSP (Nuove Sostanze Psicoattive), a questo proposito sembra doveroso sottolineare il contributo della polizia Locale di Peschiera nell' individuare un gruppo organizzato di cittadini albanesi che avevano allestito un vero e proprio mercatino della droga, nello specifico marijuana e cocaina, all'interno di una slottery, dove si incontravano con i clienti per lo scambio denaro-stupefacente.
Le indagini hanno fatto sì che i Poliziotti della Locale ricostruissero i movimenti ed il giro, permettendo di porre fine al business. Ma torniamo alla relazione della DIA dove si parla di Peschiera, infatti nel settembre 2023 i Carabinieri di Milano hanno portato a termine l'operazione “Helvetia” con l'arresto di diverse decine di malviventi prevalentemente di matrice albanese ma legati a malviventi italiani suddivisi in due gruppi organizzati.
Uno di questi operativo anche a Peschiera dedito al narco traffico internazionale, quindi non su Peschiera ma da Peschiera, gruppo che disponeva di armi da fuoco e che utilizzava anche cittadini nord africani per spaccio al dettaglio in zone agricole e boschive. Quanto basta perché la DIA mantenga un occhio vigile su Peschiera. Tutto ciò considerato cosa possiamo fare noi?
Innanzi tutto come diceva Paolo Borsellino, l'importante è parlarne poi sarà utile fare formazione e informazione nelle scuole, quindi anche il Piano di diritto allo studio potrebbe prevedere delle dinamiche utili per i bambini.
Ma si può lavorare su diverse fasce di popolazione: i bambini attraverso la sensibilizzazione, gli adulti con corsi sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione e modalità di osservazione e controllo da parte del cittadino, su giovani studenti universitari e anziani. Infine rivolto ai nostri amministratori, che sicuramente già lo sanno, attenzione agli appalti perché li si annidano facilmente le presenze di criminalità organizzata.
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