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GLI INCONTRI CON L’AUTRICE CARLA PAOLA ARCAINI

  • improntaredazione
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 7 maggio scorso, nel centro polifunzionale “S. Pertini” di Peschiera abbiamo avuto l' ulteriore prova (se ce ne fosse stato bisogno), della versatilità e della sensibilità artistica di Carla Paola Arcaini.

Un' amica che i nostri lettori conoscono perché curatrice di alcune rubriche de L'IMPRONTA e che, in quella sede, ha svelato la sua natura scrupolosa, sensibile e mai paga di scrittrice. Grazie alla presentazione di Luisa Muscillo e alla lettura di alcune attrici della Compagnia “Varie ed eventuali”, Carla Paola ci ha accompagnato alla scoperta dei suoi lavori recenti: Il libro Interviste Impossibili (ed. LFA Publisher) e la raccolta di poesie Oltre (ed. Il Cuscino di Stelle).

In Interviste impossibili Carla dialoga e interroga trentacinque donne del passato (dalla poetessa Ada Negri alla regista Alice Guy, incontrando l'indimenticabile Alda Merini) in un fraseggio colto, ironico e commosso.

Nella raccolta Oltre, con coraggio e disincanto, Carla percorre anche l'oscuro tunnel della perdita, senza dimenticare che  proprio la poesia può condurti oltre il buio fino alle sponde di un'intima serenità.

Tutte le letture si sono avvalse dell' accompagnamento musicale del “Duo Essential” (Chitarra e voce) mentre il contorno si è popolato dei dipinti di Barbara Benvegnù, Rossella Di Pietro e Raffaella Gerli.

Abbiamo rivolto qualche domanda a Carla, per approfondire la sua attività di scrittrice.

 

Quando scrivi, cioè, in quale momento della giornata ti viene più naturale, secondo il tuo ritmo e/o la tua abitudine?

Appena ho un momento libero: scrivere per me è un'abitudine o, meglio, un'esigenza.

 

Dove scrivi? Hai un luogo, un “rito” particolare che ti spinge a iniziare?

Prima annotavo su quadernetti di fortuna poi con l' avvento massivo nelle nostre vite dei pc, è diventato naturale scrivere direttamente su tastiera. Anche se confesso che il fascino della carta è senza tempo.

 

Parliamo ora di quella che veniva, e viene, definita “l'ispirazione della Musa”.

Se tu dovessi fare una graduatoria, in quale ordine metteresti gli elementi che ti spingono a scrivere poesia?

Ė difficile stilare una graduatoria, direi che i sentimenti e le emozioni giocano un ruolo primario,  seguiti dai ricordi, dalla fruizione di un'opera d'arte o un fatto di cronaca che mi colpisce particolarmente.

 

Per scrivere le tue interviste, con importanti donne del passato, e per metterti al riparo da ogni “invenzione romanzesca” hai dovuto studiare. Che peso ha lo studio, l' aggiornamento, nella tua attività letteraria?

A me piace molto studiare da sempre, credo sia proprio una predisposizione... ai nostri tempi si diceva la classica “secchiona”. Per darti un'idea mi sono rimessa sui libri universitari a quasi 50 anni e ti confesso che sto meditando una nuova laurea…

 

Hai in programma altri eventi?

Il 7 giugno alle 21 si terrà il recital “Queste donne hanno un piano”, presso il cinema centrale di Pantigliate, a cura di Sara Zanobbio, con estratti del mio libro Interviste impossibili.

Il 15 giugno alle 17 con il Duo Essential e la compagnia Varie ed Eventuali terremo un reading musicale e poetico presso la Vecchia Farmacia di Mediglia.

Daniele Bertoni



 
 
 

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