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LE ORIGINI DEL CARNEVALE AMBROSIANO

improntaredazione

Perché a Milano il carnevale dura qualche giorno in più che nel resto d'Italia?

Tutti infatti sappiamo che il Carnevale Ambrosiano, non termina il Martedì Grasso, ma il sabato seguente.

Secondo alcune ipotesi, fu tutta colpa (o merito) di Sant'Ambrogio.

Sant'Ambrogio, patrono di Milano, impegnato in un lungo pellegrinaggio a Roma, chiese alla popolazione di aspettare il suo ritorno per iniziare le celebrazioni della Quaresima.

Perciò ancora oggi nell' arcidiocesi di Milano e nei territori di alcune delle diocesi vicine, il rito delle Ceneri si celebra la prima domenica di Quaresima, come avveniva anticamente, e non di mercoledì.

In realtà, era arrivato da Roma un pronunciamento secondo il quale la Quaresima doveva durare 40 giorni (gli stessi passati da Gesù nel deserto).

Se nel conto si comprendevano le domeniche, in cui non si digiuna, si poteva allungare il Carnevale di cinque giorni, tanti quante sono le domeniche del periodo di Quaresima.

Se, invece le si fossero escluse, il Carnevale avrebbe dovuto essere accorciato di altrettanti giorni.

L'arcidiocesi di Milano godeva di particolari privilegi, Ambrogio decise di includere le domeniche, allungando così di cinque giorni il periodo carnevalesco.

Quest'abitudine fu tollerata, anche se nel corso dei secoli più volte si è tentato di eliminarla! Il più acerrimo nemico di questa tradizione fu il vescovo Carlo Borromeo che ci provò inutilmente.

Secondo un'altra ipotesi, suffragata da alcuni riscontri documentali risalenti al XVI secolo, pare che nel IV secolo la città fosse decimata dalla peste. La popolazione era posta in quarantena. Tormenti, epidemia, fame, ristrettezze erano un vero supplizio per la popolazione.

La situazione si normalizzò alle soglie della Quaresima (non è noto l'anno) che però prevede diversi digiuni e il popolo, già stremato dalla malattia e dalle privazioni, non avrebbe retto.

Il vescovo Ambrogio espose al Papa la delicata questione, e ottenne una dispensa speciale perpetua: fu concesso festeggiare fino al sabato precedente la prima domenica di Quaresima limitatamente alla sola diocesi di Milano e ai territori di pertinenza.

La maschera tipica del carnevale ambrosiano è Meneghino, un servo spiritoso e di buon senso che si burla dei difetti dei nobili. Durante le Cinque Giornate del 1848, fu scelto dai milanesi come simbolo.

Meneghino, il cui nome deriva da Domenico, indossa una lunga giacca marrone, pantaloni al ginocchio, calze a righe bianche e rosse, cappello a tre punte e una parrucca con codino. Dai modi sbrigativi, ama la buona tavola ed è goloso di panettone, ama la sua città e 'l so Domm di cui si vanta continuamente. N

on è un caso che i milanesi vengano spesso chiamati, in suo onore, i "meneghini"!

È accompagnato dalla moglie, un'altra maschera popolare milanese, la Sciura Cecca.

Stringalex




 
 
 

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