A cura del Dott. Emanuele Caruso, biologo nutrizionista.
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Meglio la pasta integrale o normale? E' un quesito che mi viene posto molto frequentemente, tuttavia non c'è una vera e propria risposta “corretta”. Possiamo però cercare di fare chiarezza sulle caratteristiche dell' “integrale” e sulle sue possibili applicazioni dietetiche.
Il cibo integrale contiene fibre alimentari molto importanti che si trovano in cereali, legumi, frutta e verdura. Spesso l'industria alimentare sottopone molti di questi alimenti ad un processo di raffinazione, evidente anche nel colore finale dei cibi, come avviene, ad esempio, con la farina bianca, o 00.
Diversi sono i vantaggi degli alimenti integrali:
- sono ricchi di minerali, vitamine, fibre e sostanze fitochimiche, in misura molto maggiore rispetto ai cibi raffinati
- facilitano il transito intestinale
- aumentano il senso di sazietà grazie alla quota di fibre presenti in essi
- riducono l'assorbimento di grassi e colesterolo
- hanno un indice glicemico tendenzialmente più basso
In generale, è buona regola variare la qualità dei cereali e utilizzare anche l'integrale per i vantaggi sopraindicati.
Tuttavia, come per tutti gli alimenti, anche i cibi integrali presentano controindicazioni, specialmente per una fetta di popolazione per cui invece è addirittura sconsigliato il loro consumo (o comunque da utilizzare in quantità e frequenze moderate).
In particolare, l'integrale non è adatto per chi è soggetto a:
- malattie infiammatorie croniche intestinali in riacutizzazione (es. Morbo di Crohn)
- diverticoli in fase acuta
- meteorismo
- reflusso gastroesofageo e/o gastriti.
E allora, in sostanza, è meglio la pasta integrale o quella normale?
Come ogni volta rispondo... dipende!
Dott. Emanuele Caruso
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