Incontrare qualche difficoltà nello studio è esperienza piuttosto comune ma, a volte, tali difficoltà si intensificano tanto che lo studente entra in uno stato di impasse in cui non riesce più a studiare: pur provando e riprovando, ottiene risultati scarsi e si sente frustrato e insoddisfatto. Questo blocco può interessare studenti di ogni livello di istruzione, ma si verifica più frequentemente alle superiori e all'università.
Quando il blocco avviene all'università, lo studente comincia a rimandare gli esami e a mettere in discussione la scelta della facoltà intrapresa. In genere, il blocco dello studente si manifesta con difficoltà a concentrarsi, spossatezza, irritabilità, avversione allo studio, senso di inadeguatezza. A questi sintomi si accompagna una forte ansia nel sostenere gli esami.
Alcuni studenti arrivano ad avere attacchi di panico, che possono condurre a comportamenti di evitamento dell' ambiente universitario, riducendo o interrompendo la frequenza delle lezioni e procrastinando gli esami.
Nello studente insorgono pensieri di autosvalutazione, non si sente all'altezza, pensa di essere un incapace e prova sensi di colpa verso i propri genitori, che teme di deludere. Inoltre, il giudizio degli altri è sentito come opprimente, in paticolare quello dei professori e quello dei genitori. Per alcuni ragazzi, il voto si colora di una valenza ampia, che va ben oltre la preparazione accademica e può essere vissuto come un giudizio su di sé e sul proprio valore.
Quando il blocco si protrae, lo studente può cadere in uno stato di immobilismo depressivo. Spesso i familiari e gli amici sottovalutano il disagio, considerandolo espressione di svogliatezza, pigrizia, mancanza di volontà.
Le motivazioni sottostanti al blocco possono essere diverse ed occorre capirne il senso di caso in caso. Un elemento da considerare è il momento della vita accademica nel quale si verifica: diverso è se il blocco avviene nel corso del primo anno, in quelli successivi oppure a pochi esami dalla conclusione.
L'impatto con l'ambiente universitario può disorientare, in quanto richiede di misurarsi con una serie di cambiamenti radicali che possono mettere a dura prova le capacità di adattamento dei ragazzi. Si perde il riferimento del gruppo classe, viene meno la funzione di controllo fornita dal rapporto quotidiano con i docenti ed è necessario imparare ad auto - organizzare e regolare i ritmi dell' apprendimento.
Ciò può rivelarsi particolarmente difficile e può mandare in crisi il proprio modo di studiare. Se in alcuni casi può essere sufficiente acquisire un nuovo metodo di studio per sbloccare la situazione, in altri occorre fornire agli studenti un sostegno psicologico o un percorso di psicoterapia per aiutarli ad esplorare le difficoltà emotive interne che interferiscono con l'espressione delle loro potenzialità e con i loro studi universitari.
Il periodo degli studi universitari, infatti, coincide con l'uscita dall'adolescenza e l'entrata nell'età adulta e, per molti giovani, le problematiche relative agli studi sono un mezzo attraverso il quale esprimere un disagio emotivo più profondo.
Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti. Per suggerire temi da affrontare scrivetemi:
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