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UN’AGROFORESTA PER MEDIGLIA

Intanto vediamo cos'è un'agroforesta. E' un progetto che prevede un intervento agroforestale che sia in grado di coniugare più fattori positivi, ad esempio le ricadute benefiche sull'ambiente e sul clima con una attività di formazione ed apprendimento che possa individuare e sviluppare tutte le opportunità di sostentamento.

Quindi un sistema ambientale di nuova generazione, innovativo ma soprattutto sostenibile che metta insieme cura dell' ambiente, produzione agricola, formazione professionale e promozione sociale e culturale. Il progetto è stato presentato a Milano nel corso di una conferenza stampa nella sede della Fondazione Rovati, e nasce dalla stretta collaborazione tra la Caritas Ambrosiana  e la Fondazione Sylva che, come dice il nome, è una organizzazione non a fini di lucro che si occupa proprio della rigenerazione ambientale attraverso la riforestazione.

La sede idonea per la realizzazione del progetto è stata individuata a Mediglia, e la parte di terreno interessata copre un'area di 1,5 ettari, qui sorgerà l'Agroforesta con un duplice scopo: dare vita ad un bosco vero e proprio con alberi e piante di vario genere e, nello stesso tempo, consentire la conduzione di attività agricole. Inoltre è prevista anche la realizzazione di un vivaio nel quale ogni anno troveranno posto circa 5.000 piante autoctone. E' anche  prevista una attività di formazione che permetterà di acquisire competenze specifiche in ambito agricolo e vivaistico.

Questo passaggio, sicuramente importante, si inserisce in un quadro più ampio che ruota intorno alla frazione di San Martino Olearo. Qui infatti, grazie ad un finanziamento di Fondazione Ico Falck e grazie alla collaborazione tra la Comunità pastorale di Mediglia, Caritas Ambrosiana, Fom e Csi Milano, verranno realizzati: un centro educativo extrascolastico, una comunità residenziale per minori, impianti sportivi e laboratori e, naturalmente, l' Agroforesta. Nel corso della conferenza stampa hanno preso la parola diversi oratori  ma tra questi anche il Professor Stefano Mancuso botanico e saggista di fama, docente all' Università di Firenze e responsabile del Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale che tra le altre cose ha detto: “Progetti come questo rispondono ad una legge fondamentale del regno naturale e vegetale, il mutuo sostegno.

Tra gli alberi prevalgono strategie di cooperazione che è molto più efficiente della competizione, così deve essere anche il tessuto della nostra società, dove l' integrazione di saperi, competenze ed esperienze può giovare al benessere della collettività.

Un albero è un sistema molto efficiente per garantire salute e benessere alla società, senza contare che le professioni legate alla protezione dell' ambiente rappresenteranno sempre più una opportunità potente per i giovani”. Hanno poi preso la parola il direttore di Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti  che ha sottolineato come l'apertura del cantiere  del nuovo polo sia prevista tra poche settimane e la presenza dell' Agroforesta rappresenti il coronamento di questa idea innovativa.

E' stata poi la volta di Don Davide Verderio parroco di San Rocco di Mediglia he ha ribadito le origini agricole della comunità che ora, grazie al progetto, potranno essere riscoperte e aggiornate.

E' toccato poi a Novella pellegrini direttore generale della Fondazione Sylva che ha ricordato che “… se vogliamo piantare migliaia di alberi per contribuire a mitigare gli effetti del cambiamento climatico dobbiamo investire sul settore vivaistico”.

Concludendo possiamo dire che la filosofia è proprio questa: elaborare un sistema che negli anni tenderà a diventare autonomo, resistendo alla patologie vegetali e fornendo a sé stesso il proprio fertilizzante nonché - con un minimo di gestione da parte dell' agricoltore - la propria irrigazione. Grazie a questo sistema si possono riabilitare terreni degradati, recuperando totalmente le loro originarie caratteristiche.

La natura funzionerebbe benissimo se l'uomo imparasse ad adattarsi alle sue regole: nonostante l'azione umana abbia spesso provocato dei danni importanti, è comunque possibile porre rimedio al deterioramento impegnandosi in progetti di rigenerazione come quelli che stiamo sperimentando a Mediglia.



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