Il Codacons denuncia: “Mentre si attende di capire l'inevitabile impatto della crisi russo-ucraina sui prezzi al dettaglio, il caro bollette continua a mietere vittime”. Allarmanti i dati in nostro possesso, l'energia elettrica (dati Istat) cresce a febbraio del +82% rispetto allo scorso anno, il gas rincara del +64% , i generi alimentari hanno subito un aumento medio del +11,7% con una punta del +16% delle verdure.
Purtroppo su tutto questo non abbiamo modo di intervenire, dobbiamo subire, ma ci sono altre cose sulle quali invece si può e si deve intervenire. Parliamo degli aumenti spropositati delle imposte di pubblicità, cioè quella tassa odiosa che oltre alle aziende va a colpire i commercianti, per ogni messaggio, tabella, esposizione di insegna, insomma per tutto ciò che indica o evidenzia la tua attività commerciale devi pagare una pesante tassa al Comune.
Come avviene il calcolo? Vi è una tariffa standard di 40 euro al mq. che va moltiplicata per un coefficiente che è passato da 0.82 a 1.33 quindi un aumento del 50% minimo circa per ogni metro quadro, a questa somma già considerevole saranno poi aggiunti 60 euro a mq. per un non meglio identificato "beneficio economico”, quindi in alcuni casi l'aumento può raggiungere un incredibile +150%.
Per meglio intendersi abbiamo preso ad esempio una insegna di 1.5 mq per cui si pagava in passato 99,74 euro diventati ora 147,20 e volutamente siamo stati nella quota media degli aumenti. E' evidente come chi ha dovuto già subire le pesanti conseguenze degli aumenti non può essere colpito da altri inutili provvedimenti locali.
Ma da chi dipende questa situazione? Dalla passata amministrazione, infatti la giunta Molinari come regalo d'addio volle modificare il regolamento sulle imposte comunali di pubblicità, questo ignorando volutamente i tentativi della opposizione che in Consiglio Comunale tentò vanamente di modificare con emendamenti quegli articoli che sarebbero andati a strozzare i contribuenti. Come sappiamo ora vi è una amministrazione differente (se pur con la connivenza di Peschiera Riparte) che dopo 10 mesi dall'insediamento non ha ancora trovato modo di occuparsi di questa gabella, la domanda quindi è: questa amministrazione è allineata con la precedente e vuole mantenere in vita questo provvedimento iniquo? O molto più realisticamente è conscia che le aziende ed i negozi del territorio hanno già pagato abbastanza? Perché in questo caso avrebbero l'occasione finalmente di fare qualcosa di tangibile per le tasche dei cittadini: correggere un provvedimento impopolare e vessatorio.
L'Impronta che su questa questione intervenne anticipando i danni che puntualmente sono arrivati, continuerà a vigilare sperando che questa amministrazione dimostri una diversa attenzione ai problemi reali.
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