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Quel PASTICCIACCIO BRUTTO DEL PLL di Bellaria

Della questione Piano Intervento Integrato di Bellaria ce ne siamo occupati tutti, giornali locali e nazionali, Sindaci ed amministratori comunali di 3/4 mandati, i cittadini lì residenti ed anche quelli che, pur non vivendo lì, non hanno potuto non seguire tutta la vicenda. Ora dopo circa 10 anni di contrasti, lotte, pareri, conferenze di servizi, abbiamo chiara una cosa sola: il caos è totale! Bisogna partire da un dato di fatto. In quel quartiere vivono delle persone, famiglie come la mia e la vostra, persone che la mattina devono accompagnare i figli a scuola e poi andare al lavoro, andare a fare la spesa e portare a spasso il cane, prendere un autobus e cercare un medico di famiglia, andare in palestra, vedere gli amici. Quindi queste persone hanno gli stessi diritti di tutti gli altri cittadini di Peschiera, oltre tutto se abitano lì è perché hanno comperato o affittato un appartamento, fatto un mutuo, impegnato i risparmi. Da qui parte il futuro, questi cittadini dovranno avere accesso agli stessi servizi e possibilità degli altri concittadini, il problema quindi non è loro, il problema è trovare la strada giusta per arrivare al traguardo. Non è facile. Vediamo insieme alcuni passaggi. Inutile risalire al perché è stata permessa la realizzazione di quel quartiere, secondo L'Impronta è stato un errore, ma ormai c'è ed eventuali responsabilità non riguardano certo i cittadini. Sappiamo che il TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) con propria sentenza ha legittimato le costruzioni. Sembra che la Mapei abbia in corso un aggiornamento del piano dei rischi esterni o per lo meno in questo senso scrive la Prefettura di Milano al Comune a gennaio 2020, cosa sia successo dopo, se questi rischi riguardino produzioni, stoccaggi o altro non è dato sapere. Si sa che presso la Prefettura era previsto un incontro del gruppo di lavoro Arir (Aziende a Rischio Incidente Rilevante) con Prefettura e Comune, si è svolto? Cosa si è detto? Nessuna informativa in merito. Altro punto, ATS di Milano esprime parere favorevole al completamento della piazza di Bellaria (non si evidenziano particolari ostativi), però il Comune esprime parere di diniego al completamento della piazza, in base ad una conferenza di servizi interna con motivazioni che ai più sfuggono, cioè viene citato un parere del 2011 già più volte contestato e relativo alle distanze tra l'erigenda piazza e l' insediamento industriale, altro aspetto una presunta incompatibilità con il Piano di Classificazione Acustica (???). Come si può notare la vicenda è complicata ed abbiamo citato una minuscola parte dei pareri, delle opinioni, degli atti, degli incontri, dei tavoli, che in circa dieci anni si sono accatastati gli uni sugli altri, i cittadini di Bellaria, costituitisi in comitato, chiedono il rispetto della convenzione di Aarhus per diritto di informazione e partecipazione. Chiedono inoltre, come è logico, di vivere in una frazione che disponga dei servizi essenziali. Che fare ora? La palla è nel campo del Comune, probabilmente della prossima amministrazione, il nuovo Sindaco non potrà stare inerme a guardare, non potrà non dare risposte, non potrà esimersi dal decidere. Il nuovo Sindaco dovrà chiedere l'aggiornamento di tutti i documenti che possano avere valore, quelli vecchi portarli alla Procura della Repubblica che ne verifichi la bontà giuridica. Il nuovo Sindaco dovrà incontrare tutti i soggetti interessati, legati da querele e richieste milionarie di risarcimento, e verificare con ognuno la volontà e la possibilità di trovare soluzioni, in modo che tutti i soggetti coinvolti abbiano soddisfazione ma che nessuno stravinca. Quanto potrà durare questo percorso non è dato sapere, ma tutti abbiano consapevolezza che non si uscirà da questa situazione se non con una difficile e faticosa opera di mediazione. Infine il nuovo Sindaco in possesso di tutti gli elementi potrà con la sua maggioranza, decidere che fare nel rispetto dei cittadini, della loro salute, del diritto alla sicurezza ed alla corretta informazione.

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