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PSICOLOGICAMENTE PARLANDO IL RITIRO SOCIALE IN ADOLESCENZA: AUMENTO DEI CASI DOPO LA PANDEMIA

Il ritiro sociale in adolescenza si manifesta con comportamenti che vanno dall' abbandono scolastico, all' isolamento estremo in casa, fino al ritiro totale nella propria stanza.

Il ritiro avviene in genere gradualmente e può esordire con una fobia scolare, che si manifesta con il rifiuto a frequentare la scuola, motivato con malesseri quali mal di pancia, mal di stomaco, mal di testa.

Successivamente i sintomi si presentano in altri contesti sociali e i ragazzi rifuggono anche dalle attività sportive e ricreative, fino a rifiutare qualsiasi attività che comporti l'uscita da casa. Nei casi più gravi, si tratta della sindrome di Hikikomori (termine che in giapponese significa “stare in disparte”).

Dopo la fine della pandemia da Covid 19, i casi di ritiro sociale sono improvvisamente aumentati: il ritorno alla vita sociale dopo il lockdown, infatti, è stato difficile. In particolare i preadolescenti sembrano aver sofferto di più, poiché il lockdown li ha privati del costante confronto con i pari, in una fase cruciale  per la loro crescita.

Attualmente il ritiro sociale è una delle manifestazioni di sofferenza più diffuse tra gli adolescenti e interessa oltre 100.000 ragazzi nel nostro paese, in prevalenza maschi di età compresa tra i 13 e i 20 anni.

Le cause possono essere molteplici, di natura personale e sociale.

In alcuni casi, all' origine del ritiro sociale può esserci un' esperienza traumatica, come ad esempio l'aver subito atti di bullismo o di cyberbullismo, ma non sempre è così.

L'adolescente si trova a cimentarsi con tanti cambiamenti, a partire dalle trasformazioni del proprio corpo, alle crescenti aspettative nei suoi confronti, sia da parte degli adulti che dei coetanei, per cui può sentire come insormontabile il compito evolutivo di crescere e diventare più autonomo dai genitori ed essere fortemente spaventato dall' incontro con il  mondo. Allora può cercare rifiugio nel chiuso della propria casa, per mettersi al riparo dal confronto con gli altri, che gli suscita un intenso senso di inadeguatezza, sentimenti di vergogna e forti preoccupazioni rispetto alla valutazione da parte dei coetanei. 

Chiudersi nella propria stanza rappresenta pertanto un tentativo di sottrarsi allo sguardo dell'altro, di fronte al quale si sente annichilire: la casa e, in particolare, la propria stanza diventano gli unici luoghi in cui si sente al sicuro, al riparo dal giudizio altrui e da qualsiasi competizione scolastica, relazionale e sociale.

Ritiro sociale e dipendenza da internet sono strettamente intrecciati, ma la rete non è causa del ritiro, bensì costituisce un tentativo estremo di restare “connesso” al reale.

Dalla sua stanza l'adolescente hikikomori può accedere al mondo esterno attraverso internet, che gli consente di navigare senza esporsi e di eliminare il corpo nell' interazione con gli altri. Inoltre, egli può trascorrere ore a giocare con i videogiochi, nei quali impersona personaggi potenti,  che gli permettono di provare un senso di rivalsa attraverso imprese virtuali, eccezionali ed eroiche.

E' importante che i genitori siano attenti a cogliere i segnali di disagio e si attivino per chiedere un aiuto specialistico in modo tempestivo, prima che il ritiro si radichi.

Il ritiro sociale viene visto dall' adolescente hikikomori come la soluzione al suo dolore, in quanto le somatizzazioni e l'angoscia tendono a sparire e ha l'illusione di recuperare il controllo.

Anche per questo può essere difficile che accetti di farsi aiutare. A tal proposito, diversi centri specializzati prevedono un approccio multifocale, che coinvolge più figure professionali.

La psicoterapia può essere effettuata inizialmente da remoto o a domicilio, affiancata da colloqui con i genitori.

Inoltre,  vengono proposti interventi educativi domiciliari e attività laboratoriali, allo scopo di facilitare l'accesso a relazioni interpersonali reali e il reinserimento scolastico e sociale.

Dr.ssa Stefania Arcaini

 

Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti.  Per suggerire temi da affrontare scrivetemi:  arcainistefania@gmail.com



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