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Politicamente Parlando...

LE INTERVISTE

il nostro CHIODO fisso


La chiacchierata politica di oggi sarà con Massimo Chiodo, attuale consigliere comunale ed in passato anche assessore sempre al Comune di Peschiera Borromeo. Personaggio mai banale ma spesso scomodo, ricordiamo tra le altre cose una denuncia per diffamazione da parte del Sindaco Molinari poi archiviata.

Chiodo buongiorno come potrebbe riassumere questi 5 anni con sindaco Molinari alla luce anche delle sue recenti dimissioni delle quali, se vuole, ci fornirà i motivi. «Questi 5 anni sono stati certamente i più complessi di tutta la mia carriera, anni in cui il senso civico e le relazioni tra uomini che si occupano di politica hanno raggiunto bassezze umane incredibili culminate con denunce penali continue e costanti da parte del Sindaco Molinari e dei suoi seguaci. Tutte cause vinte in Tribunale dal sottoscritto. Infine pur sostenendola istituzionalmente nel suo momento peggiore di grave crisi si è rivelata una delusione umana e politica al contempo. Le dimissione nascono proprio dal senso di nausea nei confronti di questa dirigenza politica.»

La convinzione è che questa maggioranza fatichi a parlare, sia con i cittadini che con le imprese ed anche all'interno del consiglio con le altre forze politiche. «Il sindaco e Peschiera Riparte hanno una oggettiva difficoltà di relazione con la città , con i soggetti portatori di interesse economico, sociale e culturale, ma anche con i soggetti politici che si tratti di Partiti o di liste . Hanno l'arroganza di credersi bravi ma il loro livello politico culturale e politico amministrativo è davvero scadente, credo si possa affermare con tranquillità sia la peggior compagine politica che abbia amministrato la nostra comunità negli ultimi 30 anni.

I risultati sono sotto l'occhio di tutti ma è ancora più grave la dicotomia creata tra pensieri culturali diversi che comunque a peschiera hanno sempre trovato un campo di dibattito e mai di scontro, mentre oggi i rappresentanti hanno un accanimento verbalmente violento alla causa cittadina.»

L'ultima vicenda legata al ruolo di Presidente del Consiglio sembra confusa o gestita male, fra l'altro la sostituzione della Rosso ha visto anche il suo nome tra i papabili, può spiegarci come è andata? «Guardi io non so se sono stato tra i papabili, di certo non ho mai dato la disponibilità ad assumere questo ruolo. La genesi della candidatura di Carla Bruschi da parte di Peschiera Riparte hai dei contorni a dir poco nebulosi che come è stato raccontato in consiglio e personalmente al sottoscritto scaturisce dalla volontà di volere allargare il consenso in vista del pgt per la difesa del territorio. Mi pare che ce ne sia da preoccuparsene visto che questo accordo non soltanto è stato tenuto nascosto ma che ancora oggi il Sindaco non ne abbia comunicato l' ufficialità.»

I cittadini hanno bisogno di trasparenza, questo modo agire pare invece avvolto dalle tenebre. Come vede il futuro di Peschiera? «Piuttosto male perché non si affronta con gli strumenti a disposizione il vero problema di questa città che deve fare un ribaltone per passare da città dormitorio a città integrata a Milano nell' ambito della formazione e costruzione di un nuova identità che si chiama CITTA METROPOLITANA.»

Per farlo occorre affrontare due temi: il primo è la vocazione da dare a Peschiera Borromeo, il secondo quella di integrarla al tessuto sociale ed economico di Milano. «Sono stati disattesi tutti i progetti che ruotano attorno a M3 ed M4 e ancora una volta altri Comuni limitrofi ci hanno beffato o meglio anticipato. Stante così le cose Peschiera rimarrà isolata e destinata al tramonto culturale ed economico, isolamento già iniziato formalmente con l'accettazione da parte della Molinari delle barriere fonoassorbenti (che non assorbono nulla) lungo la Paullese. Plastica rappresentazione dell'incapacità di governare i processi della nostra città.»

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