Piccola politica GROSSI BATTIBECCHI.
- improntaredazione
- 11 lug
- Tempo di lettura: 3 min
Per chi non ha esperienza politica di amministrazione ricordiamo che chi governa (che sia Paese, Regione, Comune) considera la minoranza un insieme di rompiscatole impegnati a far perdere tempo e a non raggiungere i risultati prefissi.
Chi è in minoranza si scontra col fatto di non essere mai ascoltato anzi spesso ignorato e comunque non preso in considerazione.
Entrambe sono posizioni di estrema debolezza, chi governa non può e non deve avere paura delle critiche e delle proposte anche se arrivano dai più strenui avversari.
Chi non governa deve per prima cosa studiare, approfondire e poi fare proposte inaffondabili, intelligenti ed utili per tutti. Ciò premesso andiamo a vedere le ultime “beghe” del comune di Peschiera. Iniziamo con la riunione della Commissione Consiliare area tecnica convocata, su richiesta della minoranza, per parlare di Trasporto pubblico Locale , tra gli intervenuti Luca Tosi (Direttore agenzia TPL) in remoto e Marco Griguolo Consigliere delegato alla mobilità della Città Metropolitana.
Assente l'assessore ai trasporti del Comune Paola Baratelli, prima domanda quale incredibile e indifferibile problema ha spinto l'assessore competente a disertare la riunione del suo comune sulla sua materia?
A fronte dello stupore e del disappunto delle minoranze la Baratelli si sarebbe limitata a dire che la situazione ancora in fase di studio ed evoluzione poteva essere di competenza dei tecnici. Rientriamo così nella casistica della incapacità gestionale di fronte a problemi che non richiedono specifiche competenze tecniche ma la visione politica. Cioè quella cosa che da un significato alle tue azioni, che è l'idea dalla quale nascono i tuoi progetti, la spiegazione alla tua visione di come affrontare quel problema. E' dovuto intervenire il Sindaco per risolvere la situazione indicendo una nuova commissione, che poi povero, (dando conferma al nostro articolo di prima pagina) che cosa poteva mai salvare?
Perché poi anche nella nuova commissione se manca la visione questo vuoto i tecnici non lo possano comare.
Passiamo ora alla festa di quartiere a San Bovio, siamo tutti d'accordo che la frazione è distante dal centro, con lo scomparsa di Paolo Parigi San Bovio ha perso un punto d'incontro tra generazioni, gusti e socialità, quindi ogni iniziativa per aggregare deve essere vista con favore. Sappiamo anche che questa amministrazione è stata chiamata a pagare una cambiale firmata in campagna elettorale, neanche di questo ci stupiamo, anzi le cambiali si pagano però le amministrazioni non è che nel loro territorio autorizzano, sponsorizzano, brindano e basta.
Le amministrazioni sono chiamate sempre e comunque a favorire comportamenti virtuosi, a limitare iniziative non perfettamente in linea con la diligenza, la cura ed il decoro che la “buona amministrazione” richiede.
Non che sia successo niente di drammatico, ma a giudicare dalle lettere dei lettori non tutti gli atteggiamenti, le posizioni, gli ostentamenti e i consumi sono stati oggetto di solo plauso.
Siamo stati tutti giovani e i giovani, si sa, sono rivoluzionari per natura, quindi chi critica questa festa lo faccia tramite interrogazione per chiedere se autorizzazioni, costi, spazi rientrino nella regolarità esigendo così una risposta dall'assessore alla partita, nel caso il vice sindaco Bianchi che a sua volta potrà difendere il suo pensiero con dati perché è giusto difendere l' iniziativa è giusto difendere organizzatori e partecipanti, ma non è giusto fingere di non vedere, per cui inclusività e coinvolgimento non sono parole magiche che consentono libertà di azione, perché le regole ci sono e servono a tutti perché forniscono le linee guida per risolvere controversie e conflitti in modo giusto ed equo. Come diceva Napoleone “Chi ha voglia di rovinare gli uomini deve solo permettere loro tutto”.




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