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PESCHIERA BORROMEO URAGANO IN COMUNE

Autorizzazioni rilasciate “ad capocchiam” altre negate pur avendo i requisiti, rimozioni di impianti pubblicitari senza seguire le procedure di legge, rilevazioni e controlli inesistenti, aziende non amiche colpite con forza, altre evidentemente più simpatiche favorite in ogni modo. Questo emerge da un "Libro bianco” sulla pubblicità esterna nel Comune di Peschiera realizzato dal Consigliere Comunale Marco Malinverno. Tutto nasce quando , in campagna elettorale, Malinverno vede i suoi manifesti elettorali coperti dalla scritta “impianto non autorizzato” cosa tra l'altro insolita e mai registrata nella storia della città. Pertanto, per difendere la propria onorabilità messa in discussione ai fini elettorali, decide di indagare non solo su quegli impianti ma su tutta la situazione della pubblicità a Peschiera ed i casi ritenuti sospetti e degni di approfondimento sono così tanti da richiedere la stesura di un “libro bianco”.

In una conferenza stampa Malinverno, coadiuvato dalla associazione nazionale di categoria AIPE (Associazione Italiana Pubblicità esterna), ha reso noti i risultati con dovizia di particolari, fotografie, istanze di accessi agli atti, comunicazioni della Polizia Locale e di altri uffici. A questo punto affinché i nostri lettori si rendano conto sarà opportuno fare qualche esempio. Come quando in via Di Vittorio vengono negate le autorizzazioni ad installare impianti di 6 mq. perchè il regolamento stabilisce il limite a 5 mq. benissimo anche perché l'impianto sarebbe locato in una intersezione, ma perché poi autorizzare altro richiedente proprio in una intersezione in corrispondenza di una curva? Cosa già di per se pericolosa. Oppure parlando di transenne parapedonali, perché il Comune all' incrocio tra via Moro e via Matteotti rimuove arbitrariamente le transenne presenti senza avviare i dovuti procedimenti amministrativi? Perché saranno abusivi direte voi. No erano autorizzati, anzi era stata fatta anche la richiesta di rinnovo e nel frattempo pagate le imposte comunali.

Ma quelle transenne sono sparite e mai restituite al proprietario che ha poi saputo che ci sarebbero stati dei lavori in zona, cosa che non autorizza ad un rimozione forzata, men che meno alla sottrazione di un bene. Analogamente altri impianti in zona Quadrifoglio risultano rimossi in modo illegittimo e arbitrario, con l'aggiunta che l' impianto rimosso viene abbandonato a terra semidistrutto. Diteci voi se questa può sembrare una azione legale compiuta da pubblici funzionari o sembra più un atto intimidatorio. Che dire poi dei tempi di risposta degli uffici alle richieste di autorizzazione, parliamo di aziende che devono pubblicizzare il proprio prodotto o l'apertura di un punto vendita, quindi necessitano di risposte veloci e i tempi per la valutazione sono in media dai 12 ai 18 mesi ma, e c'è un ma, succede anche che una azienda, già guardata con occhio benevolo in altre situazioni, presenti la propria domanda il 17 dicembre 2020 e, malgrado, le feste di Natale, il capodanno, le ferie ottenga l' autorizzazione l'8 gennaio, 22 giorni dopo e di questi solo qualche giorno lavorativo. Buon ultimo, per ora, una richiesta di autorizzazione che, dopo avere acquisito i pareri positivi di svariati uffici, viene infine negata perché non vi sarebbe il rispetto minimo dagli alberi e gli impianti potrebbero interferire con gli interventi di piantumazione in progetto. Rilevato subito che non esiste nessun progetto ma al massimo una studio di fattibilità che nulla prevede né tanto meno prescrive, sul rispetto delle distanze dagli alberi sembra giusto allegare la foto che mostra un impianto già autorizzato attaccato ad un albero.

Così tanto per ricordare il “due pesi due misure”. Sorge ora spontanea la domanda , ma della parte politica che è chiamata al controllo nessuno si è reso conto di cosa stesse succedendo? Ci fu una dichiarazione dell' allora sindaco Molinari che vantava un risanamento della situazione, quindi la curiosità ha spinto ad una ulteriore verifica, prese alcune vie campione e rilevate su queste la presenza di 27 impianti pubblicitari è stata inoltrata al Comune la richiesta di vedere le autorizzazioni. Bene su 27 autorizzazioni richieste il Comune ne ha fornite 14, quindi 13 ne sono privi abusivi e tollerati, ma di queste 14 risulta che nessuna sia valida in quanto tutte scadute negli anni, la più clamorosa risale al 1994.

Questo solo in alcune vie ma l' indagine ha portato ad estendere le irregolarità a tutto il territorio, tanto a quantificare nel 95% circa le situazioni problematiche. Ora non resta che aggiungere che nel corso degli anni l' associazione AIPE ha tentato in più occasioni di fare presente la gravità della situazione ottenendo come risultato che, ad esempio nel 2014, in presenza di irregolarità generalizzate su tutto il territorio, furono eseguite 22 rimozioni e di queste 21 a carico di aziende legate ad AIPE. Ora che questi risultati sono emersi in modo chiaro, AIPE ha manifestato la volontà di portare ogni documento, ogni fotografia, ogni atto alla Procura della Repubblica, Malinverno per una correttezza istituzionale che gli è propria ha scelto di mettere tutta la vicenda nelle mani del Sindaco che è ora chiamato a verificare e prendere provvedimenti.

L'Associazione che deve però rendere conto agli associati ed al mercato ha già dichiarato che rispetterà le decisioni del Consigliere Malinverno per 60 giorni, e per analogo periodo le decisioni del Sindaco, dopo di che presenterà tutto in Procura come già fatto in altre occasioni ottenendo gli auspicati provvedimenti che avranno valenza anche a carattere personale.

Nel frattempo è stata informata la Corte dei Conti per valutare come tali atteggiamenti abbiano influito negativamente sui conti del Comune. L'Impronta terrà informata la città su ogni sviluppo.


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