Riceviamo da una nostra lettrice neo mamma, una lettera che rivela preoccupazione per il neonato ed il periodo che stiamo vivendo, al di là delle raccomandazioni di pediatri e parenti ci chiede qualche considerazione generale su come preservare la salute del piccolo. E noi ci proviamo subito. Nei primi mesi di vita il bambino non è ancora pronto per difendersi da germi e infezioni, quel contagio che in noi potrebbe scatenare un banale raffreddore, per lui potrebbe essere più grave. E in casa di germi ce ne sono un po' dappertutto, mobili, pareti, pavimenti perfino l'acqua e l'aria, non per questo il bimbo deve vivere in un ambiente completamente sterile, quindi non serve disinfettare tutto quello che è alla sua portata, serve difendere il suo organismo da aggressioni virali intense.
La maggior parte dei germi vengono dall'aria di locali chiusi, aria viziata dove i pericoli si accumulano, quando si sente una mamma dire “Non lo porto fuori da giorni eppure si è raffreddato”.
Ecco che il bimbo è rimasto per giorni chiuso in un ambiente con aria non sana, magari ci preoccupiamo dello spiffero di aria e non del nostro mal di gola o dell'aria pesante della casa. Un famosissimo pediatra Marcello Bernardi era solito dire che metà dei bambini si ammala per il troppo zelo dei genitori. Avere attenzione va bene ma senza esagerare, adesso però vediamo quelli che possiamo considerare “segnali di allarme” che ci mettano sull' avviso quando il neonato non sta bene.
Agitazione intensa, se il bambino è agitato in modo eccessivo diverso dal solito dovete pensare che non stia bene, così anche il contrario, sopore profondo è un altro segnale da non sottovalutare come un lamento flebile e uno stato di prostrazione generale. Questi segnali del comportamento in generale ci avvisano se qualcosa non va, in questo caso di solito la mamma prova subito la temperatura. Sempre Bernardi ci ricorda che la febbre non compare spesso nel neonato, il piccolo potrebbe essere malato e non avere una linea di febbre, perché in parole povere il neonato è diverso dal ragazzo e dall' adulto. E allora chiedete voi quali segnali possiamo cogliere per capire meglio? Di sicuro osservando le eventuali alterazioni della pelle. L'ittero cioè quella colorazione un pò gialla della pelle e del bianco dell'occhio, quando compare c'è qualcosa che non va, anche la comparsa di piccole macchie rosse le così dette petecchie di solito è la
spia di un disturbo che non c'entra con la pelle ma con altre funzioni corporee.
Il pallore e l' arrossamento intorno alla ferita ombelicale se pur opposti nell' aspetto sono entrambi segnali. Proseguiamo con i segnali, ma non vi spaventate, il fatto è che il bimbo non può parlare, sarebbe facile se vi potesse dire “ho solo mal di testa o un pò di torcicollo” o magari “ ho mal di gola o un banale foruncolo che mi da fastidio”. Siccome non è così dobbiamo cogliere tutti i possibili segnali, senza allarmarsi ma con metodo.
Altri segnali arrivano dai disturbi della digestione. State pensando alla diarrea, si è un segnale come lo è il vomito, qui serve un attimo di attenzione, perché se il vomito è frequente cioè dopo quasi tutti i pasti e di conseguenza smette di crescere o aumentare di peso, serve il pediatra perché potrebbe trattarsi di un disturbo che si manifesta vero il primo mese di vita, un restringimento della valvola che regola il passaggio da stomaco ad intestino così il latte non defluisce regolarmente.
Una certa considerazione anche per l' alterazione dell' appetito ma attenzione se non ha voglia di mangiare per un pasto o due non è una tragedia, se invece si prolunga per un giorno o più sentite il medico, occhio anche alla sete intensa, è la spia di leggeri disturbi di nutrizione. Bene preso atto di alcuni segnali di allarme vediamo ora che fare. Primo: non perdere la calma. Ricordatevi che il bambino sente i vostri sbalzi di umore, quindi la vostra agitazione, il parlare concitato, l' innervosirsi peggiora le cose.
Siete chiamati ad agire con coerenza e ponderazione, cosa che se vi lasciate travolgere dall' agitazione è impossibile, e di solito il piccolo non ha nulla di grave.
E' fondamentale ricordare che chi salva il bambino non è il medico, sono i genitori, per lo più la mamma, anche le cure più efficaci possono fallire se dovesse mancare l'assistenza vigile ed equilibrata della mamma.
Quindi la prima cosa da fare è riconoscere i sintomi dai segnali di allarme, non agitarsi e a seconda di quello che si vede contattare il pediatra nel frattempo, in attesa che arrivi non prendete iniziative con le medicine che avete in casa. Può darsi che un certo prodotto sia stato prescritto proprio per il vostro bambino magari una settimana prima, non dataglielo lo stesso, magari quel farmaco va bene per disturbi solo apparentemente uguali. Alcune medicine innocue per noi potrebbero essere pericolose per il piccolo, un esempio mai dare il laudano anche se per piccoli disturbi, solo poche gocce per un neonato sono pericolose.
Ora la facciamo noi una domanda.
Neo mamme vi siete spaventate? In ogni caso non dovete, non paura ma consapevolezza, i nostri cuccioli hanno bisogno di attenzione e amore, i piccoli disturbi possono essere frequenti, non perdete la calma, esaminate i segnali e agite in proporzione a quello che notate. Torneremo in argomento con consigli e parerei di esperti.
Massimo Turci
Comments