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NO AL VERDE SELVAGGIO SI ALLA BIODIVERSITÀ ma senza disturbi e allergie

  • improntaredazione
  • 11 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

C'è un periodo, a primavera inoltrata, quando il caldo inizia a farsi sentire,  in quel periodo i prati, i parchi pubblici , le aree cani, le aiuole si notano anche da lontano per la presenza  dell'erba alta, anzi in molti casi possiamo parlare di verde selvaggio.

Perché non è solo una questione estetica, l'erba incolta non è un bel vedere, ma c'è un rischio potenziale per la salute, questa erba alta nasconde serie conseguenze a livello sanitario. Purtroppo in alcuni comuni italiani questo fatto del non tagliare l'erba è diventato un fatto alla moda, basti pensare a Milano dove il sindaco parla di salvaguardia della biodiversità provocando crisi di nervi ai cittadini e profonde incavolature ai proprietari di cani.

Siamo convinti, e con noi emeriti esperti di malattie infettive, che la biodiversità si difenda in altri modi, senza dover rinunciare alla cura dei giardini e dei parchi pubblici. L'erba alta, abbandonata al suo destino, favorisce l'incontro con le zecche, come sappiamo le zecche sono piuttosto selettive nel scegliere i loro obiettivi, preferiscono gli animali, ma non disdegnano di attaccare anche l'uomo e la loro saliva può provocare reazioni allergiche o malattie come la meningoencefalite primaverile o estiva. Quindi se con le gambe e i piedi affondiamo nell'erba è più facile che accada qualcosa di spiacevole che con l'erba bassa è invece difficile.

Ecologisti ed entomologi estremisti ritengono che il non tagliare l'erba tuteli diverse specie di insetti, vero però tra i tanti insetti che proliferano nei nostri prati molti possono essere veicoli di malattie infettive, quindi perché tollerare ciò che può rappresentare un problema sanitario?  Chiaramente il problema non riguarda sole le città e i parchi, le zone di campagna, i prati erbosi, oltre agli insetti possono provocare uno dei disturbi più frequenti in questa stagione: l'allergia da erba.

E' una particolare reazione fisica che avviene al contatto con l'erba e che può provocare disturbi fisici, possono essere lievi, magari passare inosservati ma in alcuni soggetti potrebbero sviluppare intolleranze e reazioni allergiche.  Vediamo subito i sintomi: lacrimazione, irritazione delle mucose della bocca, gola, occhi; congestione nasale. In certi casi non vengono toccate le vie respiratorie ma l'epidermide, in questi casi avremo pruriti, arrossamenti e rigonfiamenti.

Chiaramente dove l'erba è più alta per chi indossa pantaloni corti e magliette a maniche corte il rischio è più alto. La dermatite da allergia all'erba non ha grosse conseguenze, si risolve nel giro di poco tempo e, volendo, può essere trattata con creme naturali a base di calendula e malva.

Per quanto riguarda quella che possiamo definire rinite, che può durare a lungo ed essere fastidiosa anche di notte, in farmacia si possono trovare diversi rimedi con azione antistaminica. Chiaramente se sapete di essere soggetti già noti all'allergia da erba sarà opportuno evitare, se possibile, le zone di campagna o città, con erba alta nel caso verificare l'eventuale presenza di residui di pollini o spighe o forasacchi.

Ecco che siamo arrivati ai pericoli per i cani, si perché i cani con i loro accompagnatori devono per forza frequentare parchi, giardini ed aree cani intolleranti o meno i bisogni fisiologici devono essere rispettati.

Quindi le zone con erba alta sono un pericolo dicevamo anche per i cani , ad esempio con la presenza dei forasacchi, di forma affusolata ed appuntita sono delle spighette selvatiche che possono infilarsi ovunque occhi, orecchi, naso causando problemi di salute. Sono quindi molto pericolosi perché in taluni casi se inalati possono raggiungere i polmoni e richiedere un intervento specifico per la rimozione.

Ma l'erba alta può rappresentare , come abbiamo detto, la tana ideale per le zecche ma anche per le pulci che qui trovano il loro habitat in ogni caso dopo ogni passeggiata è necessario esaminare attentamente orecchie, naso, bocca, occhi e zampe, se possibile evitare zone erba alta preferendo parchi ben tenuti e sentieri anziché prati.

Ma come tenere in ordine il verde?

L'erba andrebbe sempre tagliata se supera i 9 o 10 cm di altezza e questa regola è valida in qualsiasi periodo dell'anno, anche in estate e, soprattutto, in inverno. Ogni volta che tagliamo il prato lo riportiamo alla sua altezza di massima efficienza e lo mettiamo nelle condizioni di allargarsi e addensarsi.

La pianificazione dello sfalcio ridotto – nata sostanzialmente in primis tra i privati – è ultimamente arrivata anche alle pubbliche amministrazioni in diverse città d'Europa.

Ad aderire come abbiamo detto è anche il comune di Milano. Nella discussione che ne è nata peraltro, si è posto in evidenza anche un ulteriore “effetto collaterale” benefico, ovvero il risparmio economico.

Che è ovviamente la ragione principale della decisione del sindaco di Milano Sala, però la buona pratica deve trovare attuazione nel caso concreto adeguandosi alle tante variabili locali  clima, funzione dell'area verde e così via, il Comune fa sapere di un  aumento medio del 30% di insetti nelle aree a sfalcio ridotto rispetto a quelle gestite con tagli frequenti, molto bene ma si dimenticano di dire che in ogni caso l'altezza dell'erba non dovrebbe superare i 10 cm. perché andare oltre fino ai 30 cm. e più in un 1.8 milioni di mq. in tutta la città si chiama savana.                        

Massimo Turci

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