Un tema spesso dimenticato ed archiviato. Torniamo a parlare della parabole della Biblioteca Comunale di Peschiera Borromeo.
Passeggiando in questi giorni tra le vie di Peschiera Borromeo, ed avviandosi in Via Carducci, si noterà come i lavori di ristrutturazione ed ampiamento dell'edifico bibliotecario siano attivi. L'impresa vincitrice dell'appalto, Buzzoni SRL Impianti Tecnologici, è al lavoro per ridare ai cittadini peschieresi la biblioteca che meritano. Tutto fermo e bloccato dal lontano 2015, anno in cui la ditta assegnata al progetto è fallita, lasciando i lavori incompiuti.
Attenzione; non che l'attuale biblioteca situata, all'epoca provvisoriamente ora stabile, nel comprensorio “R.L. Montalcini”, non sia in grado o al livello di soddisfare le richieste cittadine. Ma piuttosto perché il fallimento della società precedente, poi ulteriori ritardi e questioni burocratiche, hanno impedito di usufruire di una struttura giusta, adeguata e costruita per quel motivo.
Anzi, va dato atto e merito al sistema bibliotecario, agli addetti ed anche all' organizzazione generale attuale, che pur non essendo nati per questo motivo, hanno svolto e stanno svolgendo comunque un buon servizio. Servizio ovviamente limitato, soprattutto a svantaggio degli studenti e dei ragazzi.
Infatti chi più di altri ha subito questa carenza sono gli studenti.
In primis la biblioteca deve essere un luogo ampio e silenzioso, che possa contenere tante persone e favorirne lo studio.
Poi deve mirare a creare aggregazione, volontà di andarci e permanerci con amici e compagni. Deve essere un luogo che ha come obbiettivo primario, sempre parlando per gli studenti, quello dello studio, ma anche di essere terreno fertile per stare con altre persone. Purtroppo per l'attuale biblioteca, tutte queste caratteristiche sono limitate. A favore di questa tesi vi è la poca affluenza degli studenti peschieresi, che preferiscono spostarsi in altre strutture.
Nel Gennaio di quest'anno, all'ufficialità dell' assegnazione dei lavori a questa nuova impresa, fecero seguito parole al miele e di soddisfazione della sindaca Caterina Molinari. Aggettivato come “tempio della cultura cittadina”, seguito poi recentissimamente da un interessante progetto promosso dalla Consulta della Cultura e del Tempo Libero/ denominato “La biblioteca che vorrei…”.
Insomma anche la Giunta, se pur con molto ritardo, si è ricordata della presenza della Biblioteca Comunale.
Ora starà al tempo darci il risultato. Sotto la voce “durata dei lavori”, nel cartello affisso al di fuori del cantiere, vi è un numero, spesso e volentieri utopistico, di 150 giorni. Al netto dei ritardi causati dalla pandemia, si può azzardare che i lavori finiscano intorno a Marzo? (Considerando che, sempre sullo stesso cartello, la data di inizio era segnata come 20/02/2020)
E si può ancora azzardare che la nuova Biblioteca sarà effettivamente un catalizzatore di idee? Un luogo aggregatore, di confronto, per produrre cultura?
Vedremo come cambierà e come verrà sfruttata la Biblioteca Comunale, intanto aggiungiamo un nuovo capitolo alla sua parabola.
Riccardo Seghizzi
Comments