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LA MINACCIA CORRE SU INTERNET

La rubrica dedicata alla “salute” questo mese si occuperà della “salute mentale” dei nostri ragazzi, una questione di grandissima importanza, della quale forse sappiamo poco, o magari pensiamo che non potrà mai interessare le nostre famiglie mentre il pericolo è in agguato, subdolo, veloce e lavora a tempo pieno sfruttando le debolezze proprie dell'età.

Internet può essere un posto molto pericoloso per bambini e teenager, quei luoghi che una volta erano i parchi o le strade dove i bambini giocavano o si ritrovavano ora sono stati sostituiti dal computer e da internet, e il bruto il pedofilo che li spiava nell' ombra ora si chiama predatore cibernetico e li osserva tramite computer.

I rischi possono essere terribili, da quelli casuali, come dare accesso anche non volendo a dati sensibili della famiglia, consentendo al malintenzionato di accedere ad informazioni private, conti correnti, indirizzi, numeri di telefono.

Vediamo ora di individuare i principali rischi cui i bambini possono essere sottoposti.


CYBERBULLISMO.

Come dicevamo i social media e i giochi on line sono il parco giochi virtuale dei giorni nostri, ed è qui che i bulli agiscono.

Aprirsi a confidenze su di un social senza pensare che le piccole cose private possono essere lette da tutti, comunicare uno stato d' animo, una sensazione, un piccolo primo amore senza pensare che quella confidenza può diventare oggetto di scherno, derisione, offese, l'inizio di un calvario per chi potrebbe non avere scudi o protezioni tali da potersi difendere.

Ma anche la partecipazione ad un gioco virtuale di gruppo, gli scarsi risultati ottenuti a quel gioco, possono scatenare prese in giro, insulti, derisione da parte degli altri giocatori. Ovviamente la famiglia è in grado di aiutare, l' importante sarà parlare di quello che accade nelle vite dei figli, interesse per i loro giochi e non ispezione, il bullismo viene segnalato con momenti di disagio, bisogna parlarne senza reazioni di spavento, senza isterismi, senza drammi, un confronto aperto, sincero.


PREDATORI CIBERNETICI.

Maniaci sessuali possono utilizzare la rete per individuare le loro prede, catturare la loro fiducia approfittando della loro innocenza. Questi predatori si nascondono nei social e anche nei giochi, l'approccio sarà amichevole, di complicità nei giochi, di comunanza nella vita virtuale, lo scopo acquisire la fiducia per poi abusarne, il pericolo diventa reale quando dall'amicizia virtuale viene proposto un incontro. Anche in questo caso aiuta molto il parlare liberamente in casa senza indagare ma per conoscere, molti bambini hanno bisogno di raccontare, drizzare le antenne, capire prima di ostacolare, se il bambino si chiude in se stesso in casa tenderà ad aprirsi fuori.


INFORMAZIONI PRIVATE.

Come logico i bambini non sono in grado di valutare correttamente la portata di alcune informazioni, come i numeri dei cellulari dei componenti la famiglia, gli indirizzi o altri dati sensibili.

Qui sarà necessario un discorso facile e chiaro spiegando quali sono i limiti che non si possono superare e come il diffondere notizie che riguardano la famiglia potrebbe rivelarsi un pericolo per gli altri membri della famiglia, coinvolgendo il bimbo in un processo allargato di fiducia reciproca.


PHISHING.

Qui andiamo un pochino più sul tecnico. Phishing è il termine utilizzato dagli esperti che invitano, con messaggi accattivanti, a fare collegamenti o aprire allegati alle mail che risultano poi nocivi. I messaggi potrebbero essere del tipo: “Ciao abbiamo pensato che questo possa interessarti…” “Grandi novità solo per te sul sito….”. Questi messaggi possono comparire in qualsiasi momento durante giochi o conversazioni, lo scopo è di creare terreno favorevole alle truffe, l'antidoto è diffidare dei messaggi la cui provenienza è sconosciuta o siano portatori di offerte allettanti “Solo per te una play station in regalo…” .


VITTIME DI UNA TRUFFA.

Gli adulti vengono a volte truffati malgrado il sistema usato sembri improbabile se non addirittura stupido. Pensiamo al principe africano di passaggio per l'Italia che necessita di sbloccare un conto da 1.000.000 di euro con un versamento di 10.000 che viene chiesto in cambio della promessa di restituirne 100.000 con tanto di assegno a garanzia. Stupido direte voi, già eppure qualcuno ancora ci casca, pensate ai bambini che hanno meno malizia rispetto ad un adulto, quindi rappresentano un bersaglio facile.

Ai bambini viene offerto gratuitamente l'accesso ad un gioco, bello, coinvolgente, ad un certo punto per salire di categoria sarà necessaria una piccola somma con l'invito a fornire il numero di carta di credito del papà. A questo punto il gioco, anzi il disastro, è fatto.

L'unica difesa è insegnare ai piccoli a diffidare delle offerte che sembrano allettanti, spiegare con linguaggio diretto che anche gli adulti ci cascano quindi non è questione di sfiducia verso di loro ma di prudenza nei confronti di chi non si conosce, anche se offre regali.


IL MALWARE.

Il malware è un software informatico che viene installato senza che la vittima ne abbia dato l' autorizzazione, anzi anche senza esserne a conoscenza, una volta installato esegue sul computer azioni dannose. Tra queste l'acquisizione di informazioni di ogni genere. Sia per i grandi che per i piccoli il sistema è lo stesso: l'invito a scaricare il malware celato dentro siti apparentemente innocui, giochi, sport, musica, etc.

Ovviamente educare il proprio figlio insistendo sull' esistenza di questi trucchi e queste persone è il modo giusto per proteggerlo, In molte circostanze esistono strumenti specifici chiamati Parental Control cioè una sorta di limite alle attività del proprio figlio sul computer.


I POST ED IL FUTURO.

Questo è un passaggio non semplice, perché oggi una immagine postata e ritenuta divertente, irriverente, controcorrente rimarrà per sempre nell'etere e un domani ci sarà qualcuno che la troverà e la tirerà fuori causando danni.

Esempio uno scherzo ai danni di un docente può sembrare oggi una gustosa gag ed il video andrà in rete, ma qualcuno lo troverà e lo renderà pubblico mentre il ragazzo si ritroverà dal preside. Perfino il bacio che ti scambi con un ragazzo/a e che oggi rappresenta il grande amore domani verrà trovato dalla ragazza/o di turno che per quel video o foto ti prenderà a pesci in faccia. Ci sembra doveroso accennare ad alcune app considerate potenzialmente pericolose, non da noi, ma dalle statistiche in quanto popolari tra bambini ed adolescenti, app sicuramente non create con l'intenzione di fare danni, ma usate dai delinquenti come possibile veicolo per i loro scopi, app che è un conto se utilizzate da adulti, un altro è se sono gli adolescenti a farne uso:


Ti….*, ricerca informazioni tramite Facebook e le abbina per la ricerca di partner anche tramite appuntamenti. Risulta sia stato utilizzato per episodi di cyber-bullismo.


Sn…..*, consente di inviare foto e video a chiunque sulla lista di amici, sovente quelle esplicite con immagini “forti” vengono salvate e poi ritrasmesse all'insaputa su altri siti e condivise con altre persone, sino all'infinito.


Bl…*, applicazione usata per incontrare nuovi amici e flirt, prevede anche servizi di localizzazione GPS. Non ci sono limiti o requisiti necessari per entrare, minori e adulti possono conoscersi ed incontrarsi, ricordiamo che un adulto potrebbe mascherarsi dietro una immagine diversa di bambino o con in braccio un animale domestico per suscitare tenerezza.


Om…* che permette agli utenti dai 13 anni in su di comunicare con persone di tutto il mondo senza doversi registrare. Insomma la rete internet può esporre i piccoli a molti pericoli, li introduce in un mondo pieno di cose sconosciute, non tutte pericolose, cose che la generazione dei genitori (per non parlare dei nonni) non avrebbe mai potuto immaginare. Parliamo con i nostri figli perché imparino e sperimentino le gioie del mondo virtuale e non i pericoli. Senza un forte legame e una comunicazione aperta, bloccare e monitorare l' utilizzo di internet non sarà sufficiente.


* I nomi delle app. non sono riportati per intero in quanto il nostro scopo non è perseguitare una applicazione che se usata correttamente non da problemi, ma allertare le famiglie sull'uso improprio che di queste ed altre può essere fatto.


Massimo Turci

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