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LA CITTA’ DEL FUTURO

Dobbiamo pensare a come saranno le città del futuro. Le previsioni ci dicono che da qui al 2030 i centri urbani globali ospiteranno un miliardo di nuovi cittadini, gente che si sposta dove c'è lavoro, più ricchezza più vita sociale. Le metropoli e le città tenderanno ad ingrandirsi e fagocitare i centri limitrofi, a meno che non si cominci a parlare di politiche di innovazione delle città. Parliamo quindi di Milano pensando a Peschiera, partiamo dal pendolarismo. Milano è inquinata, non si può pensare all' ingresso di altre auto, bisogna pensare invece a politiche diverse dei trasporti che coinvolgano tutta l'area metropolitana. Il sindaco di Bogotà Enrique Penalosa è solito dire “Le città avanzate non sono quelle dove i poveri vanno in macchina, ma quelle dove tutti prendono i mezzi pubblici”. A Stoccolma come a Manhattan i prezzi delle case salgono in relazione alla possibilità di raggiungere a piedi scuole, parchi, ristoranti, negozi. Il mercato sta incorporando mentalmente l'economia della prossimità. Su queste basi si può immaginare e disegnare una diversa mobilità della Grande Milano e, di conseguenza, una rete di collegamenti più puntuale ed efficace che riguardi anche Peschiera. Quindi come dovrebbe essere il futuro? Con gli spostamenti via auto limitati al 30%, con collegamenti con la città costituiti da tanti hub cioè stazioni della metropolitana facilmente raggiungibili dalla provincia. Nel nostro caso se Milano si impegna a portare la metropolitana a Linate ecco che Peschiera deve fornire l'aiuto necessario per collegare le varie realtà di Peschiera con Linate. Immaginiamo quindi un potenziamento della rete dei mezzi pubblici di Peschiera con i seguenti scopi:

1) aumentare e migliorare i collegamenti tra le frazioni

2) fare in modo che da ogni frazione si raggiunga la stazione metropolitana di Linate

3) favorire, in questo modo, in sede locale lo sviluppo della mobilità a piedi o in bicicletta.

Qui entra in gioco uno degli obiettivi fondamentali di Marco Malinverno e delle forze che lo sostengono:

La città a un quarto d'ora. Cosa significa? Che i cittadini dovrebbero avere la possibilità di raggiungere i servizi e soddisfare le proprie necessità, dalla cultura, alla salute, allo shopping in soli 15 minuti di percorso. Questo significa innanzi tutto porre le condizioni affinché vengano favorite le iniziative commerciali, i negozi e le botteghe, ma anche l'e-commerce dei produttori locali e il commercio di prodotti a km. 0. In che modo? Incoraggiando forme di aggregazione di impresa, sostenendo investimenti e formazione per gli operatori del settore, affinché siano in grado di utilizzare strumenti e tecniche propri del marketing di prossimità. Al Comune spetta il compito di facilitare l'insediamento di negozi di prossimità, attraverso forme di defiscalizzazione, fornendo competenza e consulenza per accedere ai finanziamenti che esistono ma pochi sanno come arrivarci. Non dimentichiamo poi, ed è importantissimo, che la prossimità crea vivibilità, socialità e innovazione. Questo il motivo per il quale grandissime città hanno ridefinito il proprio volto: Barcellona e Tel Aviv hanno riscattato gli spazi portuali dismessi all'uso collettivo. Parigi e Berlino hanno riconvertito i binari e le stazioni morte a parchi pubblici attrezzati. La trasformazione sostenibile deve diventare un nodo centrale anche per Peschiera (con le debite proporzioni), in quanto qui si può e si deve intervenire nel contesto urbano ma anche nello spazio “non costruito”, realizzando servizi ad uso pubblico e parchi attraverso la trasformazione di luoghi non utilizzati o governando le dinamiche decisionali verso nuovi ambiziosi progetti che coniughino innovazione, coerenza e competenza tecnica.


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