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LA CA' GRANDA.

La costruzione di questo imponente edificio (situato tra via Francesco Sforza, via Festa del Perdono e via Laghetto) iniziò nel 400 per iniziativa di Francesco Sforza Duca di Milano, l'intenzione, lodevole, era di dotare la città di un grande ospedale che riunisse i malati che fino a quel momento erano distribuiti per la città, in strutture piccole, ospizi o ricoveri scarsamente attrezzati.

Lo Sforza aveva appena conquistato il ducato ed era sua intenzione acquisire i favori e la gratitudine dei nuovi sudditi. Il progetto venne affidato ad Antonio Averulino detto il Filarete, consigliato dal signore di Firenze Cosimo dei Medici, Il Filarete si occupò anche del Castello Sforzesco, da qui il nome della torre principale.

Iniziati i lavori Averulino lasciò poi la città e se ne occuparono prima Guiniforte Solari poi Giovanni Antonio Amadeo apportando modifiche al disegno originale.

Tuttavia la pianta dell'ospedale rispetta sostanzialmente quella pensata dal Filarete quadrangolare, ampi cortili, grandi spazi, aria in abbondanza, cosa che a quei tempi era abbastanza rara, ci vollero però circa 4 secoli per completare questa imponente struttura, impreziosita da pregevoli opere come il cornicione della facciata principale, le bifore archiacute, il portale barocco, busti in pietra, le statue di San Carlo e Sant’ Ambrogio non a caso santi venerati in città.

Passeggiando per i chiostri si incontrano molte opere d'arte, come ad esempio L'Annunciazione e che dire delle 80 arcate caratteristiche?

Altra parte caratteristica meritevole di una visita è la chiesa di Santa Maria Annunciata, interna alla Ca' Granda e contenente pregevoli opere come la pala dell'altare del 600 realizzata dal Guercino, tre bassorilievi opera di Dante Parini, Vitaliano Marchini e Francesco Wildt.

Sotto la chiesa vi è una bassa cripta utilizzata per secoli come ossario, ospitò tra i tanti anche i corpi dei caduti delle 5 giornate.

Come tutti sappiamo ora questi luoghi sono diventati un tempio dello studio, l'Università Statale che non ha dimenticato l'importanza, il valore e la storia di queste mura, anzi l'intenzione è di arricchire la visione dei visitatori offrendo una panoramica culturale con “La Statale Arte” cioè uno spazio multiuso che possa offrire mostre, momenti di riflessione e di dialogo in pieno centro città e già ospita una galleria permanente.

Poi “Il tesoro della Statale” collezioni disponibili al pubblico anche con un percorso virtuale, queste bellezze sono disponibili anche grazie ai “giovedì in Ca' Granda” percorsi in piccoli gruppi accompagnati alla scoperta dei tesoti della Statale.

Massimo Turci



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