L'INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL MONDO GIURIDICO: OPPORTUNITÀ, SFIDE E ORIZZONTI NORMATIVI
- improntaredazione
- 26 ago
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L'avvento dell' intelligenza artificiale (IA) non è più uno scenario futuribile, ma una realtà tangibile che sta ridisegnando i contorni di numerosi settori professionali, incluso quello legale. L'integrazione di sistemi di IA, machine learning e big data analytics, riconosciuti come tecnologie critiche di interesse strategico nazionale, promette di rivoluzionare la pratica forense e l' amministrazione della giustizia, introducendo livelli di efficienza e analisi senza precedenti. Tuttavia, a fronte di immense opportunità, emergono complesse sfide di natura giuridica, etica e deontologica che richiedono un'attenta riflessione e un'adeguata cornice normativa.
Le Applicazioni Pratiche: L'IA come Strumento
per il Professionista Legale
L'impatto più immediato dell'IA si manifesta nel potenziamento degli strumenti a disposizione dei professionisti del diritto. Le applicazioni attuali spaziano in diverse aree cruciali:
1. Analisi Documentale (e-Discovery): in contesti come le procedure di due diligence o le indagini interne, gli algoritmi di IA sono in grado di analizzare in poche ore volumi di documenti (contratti, email, report) che richiederebbero settimane di lavoro a un team di avvocati, identificando con precisione le informazioni rilevanti e riducendo drasticamente tempi e costi.
2. Ricerca Giuridica Avanzata: le piattaforme di ricerca legale potenziate dall'IA superano la semplice ricerca per parole chiave. Comprendono il contesto e i concetti giuridici, riuscendo a individuare precedenti giurisprudenziali, normative e articoli dottrinali pertinenti con una rapidità e una precisione superiori, suggerendo percorsi argomentativi e connessioni logiche.
3. Analisi e Gestione Contrattuale: sistemi di IA possono esaminare contratti per identificare clausole atipiche, potenziali rischi, omissioni o non conformità a standard legali o aziendali. Assistono inoltre nella redazione di contratti standardizzati, garantendo coerenza e completezza.
4. Giustizia Predittiva (Predictive Justice): sebbene sia uno degli ambiti più dibattuti, esistono strumenti che, analizzando un vasto dataset di decisioni giudiziarie passate, tentano di prevedere l'esito probabile di una controversia. Tali strumenti possono supportare avvocati e clienti nel definire la strategia processuale o nel valutare l'opportunità di una transazione.
La Risposta del Legislatore:
Principi per
un'IA Affidabile
Il legislatore italiano ha iniziato a recepire queste istanze, introducendo una disciplina specifica per l'uso di sistemi automatizzati. Un esempio emblematico è l'articolo 30 del nuovo Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36), che, pur riferendosi al contesto degli appalti, enuncia principi di portata generale destinati a orientare lo sviluppo e l'impiego dell'IA nel settore pubblico [D. Lgs 31 marzo 2023, n. 36 / -, Art. 30.].
L'articolo stabilisce che le decisioni assunte mediante automazione devono rispettare tre principi fondamentali:
1.Conoscibilità e Comprensibilità: ogni operatore economico (e, per estensione, ogni cittadino) ha il diritto di sapere se è sottoposto a un processo decisionale automatizzato e di ricevere "informazioni significative sulla logica utilizzata" [D. LGS 31 marzo 2023, n. 36 / -, Art. 30.]. Questo principio mira a scardinare la cosiddetta "scatola nera" (black box) dell' algoritmo, garantendo la trasparenza del processo decisionale.
2.Non Esclusività della Decisione Algoritmica: la decisione finale non può essere demandata interamente alla macchina. È necessario che nel processo vi sia un "contributo umano capace di controllare, validare ovvero smentire la decisione automatizzata". Viene così sancito il principio della supervisione umana ("human in the loop"), che mantiene l'uomo come controllore ultimo del processo.
3.Non Discriminazione Algoritmica: il titolare del sistema deve adottare misure tecniche e organizzative adeguate per "impedire effetti discriminatori". Ciò impone un controllo proattivo sui dati di addestramento e sul funzionamento dell'algoritmo per evitare che esso perpetui o amplifichi bias esistenti, legati a nazionalità, genere, opinioni politiche o altre caratteristiche personali.
Questa normativa rappresenta un passo cruciale verso la creazione di un ecosistema di "IA affidabile", in cui l'efficienza tecnologica è bilanciata con la tutela dei diritti fondamentali.
Le Sfide Etiche
e Deontologiche
L'integrazione dell'IA nel mondo legale solleva questioni che vanno oltre la mera tecnica giuridica, investendo il nucleo della deontologia professionale e dei diritti fondamentali.
- Bias e Discriminazione: un algoritmo è tanto imparziale quanto i dati da cui apprende. Se i dati storici riflettono pregiudizi sociali o sistemici, l'IA rischia di replicarli, portando a esiti discriminatori. Il principio di non discriminazione è la risposta normativa a questa sfida etica.
- Responsabilità (Accountability): in caso di errore dell'IA (ad esempio, una consulenza legale errata o una clausola contrattuale omessa), chi ne risponde? Il produttore del software, lo studio legale che lo ha utilizzato, o il singolo avvocato? La definizione di un chiaro regime di responsabilità è una delle questioni più urgenti da risolvere.
- Tutela della Privacy: i sistemi di IA, per funzionare, necessitano di enormi quantità di dati, che nel contesto legale sono spesso sensibili e coperti da segreto professionale.
L'utilizzo di tali tecnologie, specialmente se basate su cloud, deve avvenire nel più rigoroso rispetto del GDPR e delle normative sulla protezione dei dati personali, garantendo un corretto bilanciamento tra l' interesse all' innovazione e il diritto alla riservatezza.
- Il Futuro della Professione: l'IA non sostituirà gli avvocati, ma ne trasformerà il ruolo.
Le competenze richieste si sposteranno sempre più dall'esecuzione di compiti ripetitivi (che verranno automatizzati) alla consulenza strategica, all' empatia, alla negoziazione e al pensiero critico. L'avvocato del futuro dovrà possedere non solo una solida preparazione giuridica, ma anche una comprensione delle tecnologie che utilizza, esercitando la propria diligenza professionale anche nella scelta e nella supervisione degli strumenti di IA.
Conclusioni
L'intelligenza artificiale si presenta come un potente catalizzatore di cambiamento per il mondo giuridico, offrendo strumenti in grado di aumentare l'efficienza, democratizzare l'accesso alla giustizia e migliorare la qualità del servizio legale. Tuttavia, il suo impiego non è neutro e richiede un governo attento per prevenire rischi di opacità, discriminazione e de-responsabilizzazione.
La giurisprudenza e il legislatore hanno iniziato a tracciare un percorso, fondato su principi di trasparenza, controllo umano e non discriminazione. La sfida per il futuro sarà quella di costruire un quadro normativo ed etico robusto, che consenta di sfruttare appieno le potenzialità dell'IA, assicurando al contempo che essa rimanga uno strumento al servizio dell'uomo e dei principi fondamentali dello Stato di diritto.
Dario De Pascale
a cura di Avv. Dario De Pascale
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