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L’EPOPEA DI VIA MATTEOTTI

Se cercate su qualsiasi dizionario italiano la parola epopea ciò che verrà fuori sarà: “Ampia narrazione poetica di gesta eroiche.” o in alternativa: “Serie di imprese straordinarie, degne dell' interpretazione di un poeta.” La cosa bizzarra è che queste due definizioni calzano a pennello per quanto riguarda la situazione viabilistica, urbana di Via Matteotti (Via Moro, Via Carducci e Via 1° Maggio).Ovviamente si fa per ironizzare, ma è sotto gli occhi di tutti che vi è un problema, e neanche troppo piccolo, riguardo a questa situazione. A conti fatti l'inizio di questi lavori, definiti di manutenzione stradale dal Comune sulla propria pagina Facebook, risale a circa il mese di Maggio. Al tramonto di Settembre ed all'alba di Ottobre la fine di essi sembra ancora molto lontana. Sarebbe però troppo semplicistico puntare solamente il dito, su dei lavori evidentemente strutturati male alla fonte e che tardano a finire, senza prima però riflettere ed indagare. Innanzitutto vi è poca chiarezza su quale scopo, e più in particolare quale sia il progetto finale, debbano portare tali lavori. Per dovere di cronaca è bene sapere che questo progetto è stato inserito nel programma dell'attuale Giunta Comunale al momento delle elezioni, ovvero ormai quattro anni e mezzo fa. Già all'ora era un progetto sì concreto ed interessante, ma poco esplicato. Da quando è finito il lockdown alcuni manti stradali sono stati rifatti. Provare per credere, Via Dante Alighieri e via Quasimodo, queste due vie in hanno ricevuto un trattamento diverso più veloce e rapido. Sorge spontaneo chiedersi perché lo stesso modus operandi non sia stato attuato anche per Via Matteotti, arteria stradale ben più battuta. Appurate queste prime nozioni si può analizzare nello specifico ciò che sta avvenendo ai lavori. Al momento, sono stati fatti lavori solo sui marciapiedi, con annessi spostamenti e rifacimenti di alberi o pensiline per gli autobus. Quindi della manutenzione stradale sopracitata per ora si vede solo quella relativa ai calpestamenti pedonali. In aggiunta sono stati levati tre semafori per fare posto ad altrettante rotonde. Tutto ciò è ancora in fase di completamento. Ad essere sinceri e senza essere capo cantiere o esperto di urbanistica, è facile capire che questi lavori siano ben lontani dalla conclusione ed è quindi meglio rassegnarsi al fatto che con questa situazione bisognerà imparare a conviverci, pedoni ed automobilisti. Questa possiamo definirla la situazione panoramica e generica. Ora però va affrontato un tema ben più spinoso ed allo stesso tempo veritiero: cosa ne pensano i cittadini? Per avere un dato statistico chiaro, pulito e vero, è bene fare delle premesse. Le persone interpellate non sono esperti ne altro, ma cittadini normalissimi. Chi passeggia, chi aspetta l'autobus, chi va a fare la spesa e così via. È importante specificare che le persone intervistate possono essere ben informate sulle vicende di Peschiera Borromeo, come potrebbero non esserlo. Sono state poste poche semplici domande: cosa ne pensa in modo generale di questi lavori, cosa ne pensa delle tempistiche, come pensa sarà il tutto a fine lavori. Sono state sentite alcune decine di persone, un campionario piccolo ma pur sempre significativo. In linea di massima si possono trarre queste conclusioni: in primis circa il 90% delle persone non è a conoscenza di come sarà il progetto finale, e di conseguenza non sa nemmeno cosa aspettarsi. Perciò non ha azzardato dare un giudizio finale, ma ha confermato l'impressione di lentezza dei lavori ed il mistero sul risultato finale. C'è poi una buona fetta di intervistati che non approva l'operato . Infatti tra passaggi pedonali poco e mal segnalati, in posizioni discutibili, ed il restringimento abbondante della strada il gradimento fin qui dei lavori non è eccezionale, tutt'altro. C'è anche chi però sorpassa ciò, accantona il risultato finale aspettando, ed apprezza l'inserimento delle rotonde che agevolano il traffico ed i tempi di percorrenza.

Un interessante spunto di riflessione sorge da questo campionario di intervistati, cioè che non vi è chiarezza ed assolutamente unanimità, anzi al contrario pareri discordanti.

Se una maggioranza critica le tempistiche molto lente, e che creano di conseguenza disagio come: i marciapiedi sventrati, pensiline dell'autobus inesistenti che obbligano chi aspetta il bus a sedersi ai brodi della strada, strisce pedonali pericolose, restringimenti della strada ai limiti. C'è anche chi aspetta se pur con fiducia calante ed intanto approva l'iniziativa di marciapiedi e mettere rotonde, ma i dubbi aumentano. Le ultime considerazioni sono poche ma fanno riflettere. Con l'avvento dell'autunno e del tempo avverso, la pioggia potrebbe essere un ulteriore fattore negativo che può rallentare ulteriormente i lavori. Senza contare che renderebbe ancor più inagibili alcuni tratti dei marciapiedi ad oggi ancora non asfaltati.

Infine, per collegarsi al mistero di come sarà il risultato finale, sarebbe molto ironico pensare che dopo tutto questo lavoro per i marciapiedi e per le rotonde, alla Giunta venga in mente di, come decantato, rifare giustamente anche il manto stradale. Ora, considerando sempre che nessuno sa come andranno a finire i lavori e nessuno è un esperto di cantieristica, sembra bizzarro pensare ad altri disagi per il rifacimento del manto stradale, dopo che vi è stato creato tutto questo “casino” per delle rotonde e dei marciapiedi.

Non resta che aspettare e vedere come finirà l'epopea di Via Matteotti, è certo però che un'arteria stradale così importante per Peschiera Borromeo non può rimanere così a lungo e necessita di un intervento più tempestivo e che possa garantire qualità.


Riccardo Seghizzi

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