Diteci che non è vero…
... o magari diteci che siamo su “Scherzi a parte”, ma non diteci che il sindaco faccia affermazioni così tanto per parlare e poi si scopra che tali affermazioni sono contrarie alla normativa.
Per capirci, sulla stampa locale appare una intervista al sindaco Molinari che dichiara “Le transenne parapedonali possono essere utilizzate solo per messaggi di pubblica utilità, non per la pubblicità”. Ma non è vero, anzi la transenna parapedonale nasce come servizio di pubblica utilità abbinata alla pubblicità, citiamo quindi l'art. 23 del Codice della Strada (legge quadro in materia:
7. Si definisce "impianto pubblicitario di servizio" qualunque manufatto avente quale scopo primario un servizio di pubblica utilità nell'ambito dell'arredo urbano e stradale (fermate autobus, pensiline, transenne parapedonali, cestini, panchine, orologi, o simili) recante uno spazio pubblicitario che può anche essere luminoso sia per luce diretta che per luce indiretta.
Mai stanca di produrre inesattezze la nostra sindaca cita le difficoltà amministrative avute all'epoca delle richieste di autorizzazione in quanto tali impianti “non erano disciplinati a livello comunale”, e allora? Le autorizzazioni concesse inizialmente per i messaggi pubblicitari facevano correttamente riferimento alla normativa nazionale, infatti esiste una legge cui rivolgersi e quella vale in ogni angolo del Paese. E poi abbiamo la chicca, la motivazione con la quale sarebbero state respinte le richieste di autorizzazione: una futura procedura ad evidenza pubblica, e siamo nel 2015. Ora, siccome questa gara di appalto non è mai stata pensata, studiata , realizzata, le imprese che correttamente chiedono di lavorare devono aspettare ancora perché dopo sei anni il comune non ha ottemperato a quanto ha promesso? La sindaca però ci dice che il regolamento comunale (Piano Generale degli Impianti) non consente che le transenne siano utilizzate per messaggi pubblicitari. Quindi il regolamento comunale su questo punto specifico va contro la legge, la domanda è: Può farlo? No, non può, perché la legge 285/92 all'art. 6 indica con precisione quali siano le deroghe concesse alle amministrazioni e questo caso non risulta. Incompetenti.
Ma andiamo avanti una società, evidentemente proprietaria di impianti, ha proposto al Comune di mantenere in loco i propri impianti vista l'utilità nella protezione dei pedoni pur togliendone la pubblicità. E il comune? Sempre Molinari dichiara a 7 giorni: In considerazione della particolare situazione viabilistica della zona, l' amministrazione ha acconsentito”. Cominciamo col dire che l'eliminare il pannello pubblicitario dall'impianto non rende questo regolare e se è irregolare come può l' amministrazione acconsentire a sanare una situazione irregolare? Incompetenti.
Riassumendo: il comune non ha idea di cosa sia una transenna parapedonale. Esprime pareri negativi alle richieste di autorizzazione con motivazioni inesistenti. Ammette che la dove ritiene sia utile intervenire si assume la responsabilità di sanare quel che non si può autorizzare, alla faccia della libera concorrenza e del mercato, poi ci sarebbe anche la questione delle aziende che su Peschiera lavorano, cercano di farsi notare tramite pubblicità, pagano le tasse, ma quelle non sono state ascoltate per 5 anni figuriamoci ora.
Pensare che fino a quando non si è parlato di campagna elettorale nessuno ha fatto caso a questa situazione, appena sulle transenne è apparso il volto di un candidato alla carica di sindaco si è scatenato l'inferno. Infine, non avendo, argomenti validi ecco che il comune passa alla rimozione degli impianti in questione, ma anche qui ci sono alcune verifiche da fare: saranno rimosse tutte le transenne irregolari o solo quelle che il comune ritiene tali e salva quelle che, senza poterlo fare, ha sanato? Poi è stata utilizzata la procedura corretta prima di procedere alla rimozione? No, neanche questo, sembra incredibile ma nell'ansia di colpire gli oppositori politici anche la procedura è sbagliata infatti è stata colpita una azienda diversa dalla proprietaria degli impianti. E di questo si occuperà la Procura della Repubblica. Si può riassumere tutto in una sola parola: Incompetenti.
Si certo incompetenti ma le conseguenze di tutta questa operazione ricadranno sulle spalle dei cittadini a seguito dei danni che le imprese colpite andranno ovviamente a chiedere al Comune.
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