Cari lettori,
in questa lunga estate che non ha mai fine, le vendemmi si susseguono e proprio in questi giorni è iniziata la raccolta delle uve Nebbiolo.
Un'uva tipicamente piemontese, dalla lunga storia, dove le prime tracce documentate risalgono al XIII secolo.
Vitigno a bacca nera diffuso prevalentemente nelle Langhe è base dei grandi vini Barolo e Barbaresco, mentre in Valtellina con la denominazione chiavennasca da origine ai vini Sassella, Inferno e Sforzato.
Oggi voglio parlarvi di un Nebbiolo Langhe in purezza, l'Argante, prodotto dall' Azienda Pietro Rinaldi.
È un vino sontuoso di grande longevità (alcuni decenni) con una resa di 55/60 q.li per ettaro.
Il Nebbiolo è un vitigno difficile da lavorare perché germoglia precocemente e matura tardivamente; quindi, il tempo di lavoro in vigna è molto più elevato.
L' Argante matura lentamente per 14/16 mesi in tonneau di rovere.
Vino di grande struttura, matura con l'affinamento in bottiglia migliorandone le caratteristiche organolettiche per lungo tempo.
Dal colore rosso rubino violaceo acceso e vivace, al naso si apprezzano intensi profumi floreali di rosa e violetta, ciliegia e lampone, con note speziate e minerali.
Al palato stupisce per la grande eleganza ed il giusto equilibrio dei tannini.
Un gusto lungo con leggero sentore di liquirizia crea un retrogusto piacevole e persistente.
Ottimo per accompagnare grandi primi e l'intera gamma di carni rosse, dagli arrosti ai brasati, si supera come vino da meditazione.
Al piacere di provarlo auguro buon autunno!
(se verrà)
Alberto Bajetta
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