In queste settimane ho incontrato numerosi cittadini e associazioni. Sono molti i problemi segnalati e le proposte di cambiamento. In particolare sento spesso ripetere una frase: “A Peschiera Borromeo manca un vero centro”.
In realtà esiste un ambito del nostro territorio che ha una centralità oggettiva: il Carengione. Quest'area verde, poco conosciuta e fruita dagli stessi peschieresi, è inserita in un'ampia zona agricola e ha due pratiche golf nelle vicinanze, una verso l'Idroscalo e l'altra verso Mirazzano.
Proviamo a pensare cosa diventerebbe il Carengione se la sua area di pertinenza venisse ampliata e ulteriormente valorizzata dal punto di vista naturalistico, con nuove essenze arboree e percorsi di fruizione diversificati. Proviamo a immaginare questi percorsi come corridoi verdi, che permettono di raggiungere a sud-est il borgo storico di Mirazzano e del Castello, a nord-est il Castello della Longhignana, a nord-ovest l'Idroscalo, a ovest l'area di Mezzate collegata diversamente anche con il borgo di Canzo riqualificato, a sud verso il laghetto di via Matteotti, l'ex area delle feste e l'attuale area del centro sportivo Monasterolo, sede del prestigioso circo Orfei.
Per arrivare a questo, andrebbe operato il declassamento della Mirazzano-Vimodrone, allo scopo di trasformare questa arteria, in mezzo al Parco Sud, in un collegamento a bassissimo traffico locale (solo per mezzi agricoli e per l'accesso alle pratiche golf) e ad uso ciclabile e pedonale. Tale intervento implica di conseguenza una ridefinizione del transito di attraversamento automobilistico sul nostro territorio e la riorganizzazione del trasporto pubblico.
Inoltre la connessione del Carengione dovrebbe essere pensata in un'ottica a raggiera verso tutti gli ambiti urbani della nostra città e realizzata con corridoi verdi. Anche l'Idroscalo andrebbe collegato con attraversamento di ponti pedonali verso la zona di Mezzate, e aperto presso l'ingresso remoto dell' aeroporto di Linate per consentire il passaggio del trasporto pubblico da e verso la M4.
In questo modo il Carengione potrebbe essere ampliato e valorizzato dal punto di vista ambientale, nella direzione di una migliore accessibilità e fruizione. Allora sì, sarebbe il vero centro di Peschiera Borromeo e il biglietto da visita della Peschiera del futuro.
Questo non significa che non dobbiamo lavorare per ricreare e rigenerare gli attuali centri urbani nelle frazioni della città. Per fare questo ci vogliono progetti solidi, che modifichino l'attuale viabilità interna e ridisegnino gli spazi per come li abbiamo sempre visti. Un esempio concreto è la piazza davanti al Comune oppure lo spazio dell'area parcheggio dove si tiene attualmente il mercato in via Matteotti. L'obbiettivo è quello di permettere la presenza di bar, negozi, botteghe, luoghi di cultura, spazi di incontro all'aperto che consentano rapporti di vicinato e socialità. Ne abbiamo parlato ampiamente nell'idea della città ad un quarto d'ora. Le piazze non devono essere tutte pensate e progettate allo stesso modo. A San Bovio, ad esempio, a fianco dello spazio comunale, che dovrà diventare un vero centro servizi socio-sanitari, la piazza può essere pensata come sistema di servizi in mezzo al verde. Ma i progetti non vanno calati dall'alto, bensì realizzati con il coinvolgimento di tutti gli attori della comunità, innanzitutto i cittadini.
Marco Malinverno
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