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IDEE PER L’EMERGENZA ABITATIVA

Di recente ci siamo occupati della vicenda della famiglia di Yahia Jaghl, marito moglie 4 figli, persone dignitosissime colpite da eventi sfortunati che per mesi hanno dovuto vivere ospitati da compiacenti amici di famiglia. Anche ora che i mezzi per poter affittare un appartamento ci sarebbero la soluzione non si trova.

Recentemente in via provvisoria due comunità ospitano la famiglia che, se pur divisa ha un tetto sopra la testa, però in attesa di un bando pubblico avranno tre mesi di tempo per trovare una soluzione abitativa. Questa triste vicenda ci ha quindi dato lo spunto per una riflessione su cosa può fare un comune di fronte all'emergenza abitativa.

Vediamo intanto cosa si intende per emergenza abitativa: una condizione di grave disagio, derivante da una situazione contingente e urgente tale da mettere a rischio una singola persona o il nucleo familiare.

Si capisce subito che questi problemi hanno carattere di urgenza e che quindi anche la capacità di risposta è urgente. I Comuni con l'urgenza hanno poco da spartire, infatti ai comuni è assegnato l'onore e l'onere di stilare le graduatorie per l'assegnazione delle case del patrimonio comunale, case che possono essere finanziate per la costruzione, comunque azioni a medio lungo termine non certo in grado di risolvere problemi urgenti. Ci sarebbe poi la possibilità di contribuire al pagamento degli affitti dei nuclei familiari più bisognosi. In ogni caso sembra che l' articolazione di un piano d'azione per l'emergenza abitativa sia lasciato alla iniziativa dei singoli comuni.

Ecco quindi che sarebbe buona cosa che le varie amministrazioni tra i primi passi dall' insediamento mettessero sul tavolo alcune idee per poter fronteggiare l'emergenza che comunque si presenterà sicuramente.

Il Comune di Peschiera Borromeo ha avviato l'Agenzia per l'Abitare del Distretto Sociale Paullese, in pratica un progetto di orientamento alla locazione al fine di rendere più agevole l' incontro tra domanda e offerta. L'iniziativa presenta sicuramente molteplici aspetti positivi ma è ben noto che poco ha da spartire con l'emergenza abitativa. Torniamo allora al fatto che l'Assessore alla partita appena insediato presenti subito qualche idea in proposito, la più semplice è “L'Albergo sociale”, si tratta di stabilire con alberghi, B&B, camere ammobiliate del territorio una sorta di patto in base al quale, a cifre concordate ed inferiori al mercato, il Comune possa garantire a chi ne ha bisogno una soluzione praticabile ed immediata.

I fondi sarebbero ovviamente reperibili sull'apposita voce di bilancio, ma con un po' di fantasia potrebbero essere implementati rivolgendosi ad imprenditori locali ed associazioni concordando le modalità per ripagarli con agevolazioni sulle imposte o cedendo a titolo gratuito spazi pubblicitari.

Altra possibilità è data dal “Ponte abitativo”, un po' più complicato perché il Comune dovrebbe dotarsi di una struttura di transizione abitativa, tipo immobile sottratto alla mafia, o immobile di proprietà privo di utilizzo, insomma una struttura adattabile che potrebbe essere gestita da una associazione e che potrebbe anche assegnare i locali in affitto, perché il termine ponte lascia proprio intendere la disponibilità per un breve periodo. Ovvio che quest'ultima necessita dei giusti tempi di realizzazione ma qualcuno dovrà iniziare affinché poi possa essere disponibile, sembra strano che a Peschiera negli ultimi dieci/quindici anni non ci abbia pensato nessuno, forse sarebbe oggi il momento giusto visto anche che, a quanto pare, il Comune vanta cospicui crediti che potrebbero essere utilizzati anche così.



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