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I PERCHÉ DI UN APPELLO


Perché 35 persone che hanno grandi professionalità ma provengono da esperienze diverse, hanno diverse idee politiche, decidono di unirsi per proporre ad un cittadino di candidarsi Sindaco? Perché negli ultimi dieci anni a Peschiera si sono alternate maggioranze di tutti i colori, ma tutte hanno avuto lo stesso epilogo, la città al di là degli slogan non riparte.

Anzi con questa ultima amministrazione ha smesso di parlare, confrontarsi, vivere. Ed allora si è tornati col pensiero all'ultimo Sindaco che aveva portato Peschiera ad essere una città viva, dove i cantieri si aprivano ma portavano a termine i lavori, quando la microcriminalità veniva affrontata, quando criticare non era una offesa personale, c'erano più negozi aperti, i centri sportivi sfornavano piccoli atleti, Peschiera aveva squadre di calcio che nel nome di Peschiera partecipavano ai vari campionati. La cultura non era qualcosa di astratto, ma nella cultura dell'educazione e del rispetto la vita era un pochino migliore. E allora cosa serve oggi? Serve una persona che abbia già dato prova di essere capace, che non ha paura di confrontarsi con tutte le categorie produttive, con i laici come con i religiosi, con la sinistra e con la destra, con i giovani e i pensionati.

Ma sopra tutto che abbia una visione, di come sarà la Peschiera del futuro, che non tema di prendere decisioni, che sia appoggiato da una squadra forte dove il comune denominatore sia solo la città di Peschiera perché ognuno sia capace di fare un passo indietro rispetto alle sue idee politiche, ai suoi interessi personali, alle sue ambizioni.

Una squadra che abbia l'orgoglio di appartenere, dei valori in cui credere, un passato diverso per un futuro comune.

Ecco perché a Peschiera Borromeo serve che torni Marco Malinverno.





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