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E NON FACCIAMO UN COMMENTO SULLE ELEZIONI?

Come ampiamente previsto i 5 referendum non hanno ottenuto il quorum necessario e quindi il dispiego di forze: scrutatori, Presidenti di seggio, militari, vigili, addetti scolastici, votanti, non sono serviti a nulla. Eppure i quesiti erano importanti, complessi certo, difficili da capire, scritti per complicare le cose ma trattavano un argomento delicato, la riforma della giustizia, che agli italiani sta a cuore, perché sanno che dietro la parola giustizia in Italia c'è qualcosa (o molto) che non funziona. Ad esempio la legge Severino che va bene se toglie di mezzo quei politici condannati a pene definitive, ma come si fa ad eliminare gli amministratori locali colpiti da sentenza non definitiva, non contrasta con tutte le regole del diritto? Ma quello sicuramente più discusso è il referendum per la separazione delle carriere tra magistrato giudicante e requirente, cioè tra giudice e pubblico ministero, ad oggi si può saltare da un ruolo all'altro fino a 4 volte.

L'idea era di fare scegliere all'inizio il tipo di carriera evitando così il balletto del “chi giudica era prima tuo collega” oppure “a breve dovrei passare dalla tua parte non fare il cattivo” etc. etc. Insomma il proporre referendum non è sbagliato in se, lo è nella misura in cui gli italiani sono stufi della vecchia politica, fatta di privilegi, scandali, decisioni non comprensibili. In parole povere la classe politica di qualunque colore sia ha scavato un fosso tra paese reale e paese virtuale e quindi le regole proposte da questa classe politica non vanno più bene. Quindi i referendum non raggiungono il quorum, tra l'altro è scandaloso che Repubblica esca con l'indicazione a votare no il giorno del silenzio elettorale, per i più attenti i pochi che hanno votato, che sono comunque espressione di una idea generalizzata di voto, hanno condannato chiaramente le leggi in vigore esprimendo un SI convinto.

Nello stesso giorno si è votato per le amministrative in molte città, anche qui il numero dei votanti è ancora una volta diminuito, ma non essendoci un quorum da superare, abbiamo dei sindaci eletti o li avremo dopo il ballottaggio. Il nostro territorio è stato interessato dal voto a Melegnano e San Donato Milanese. A Melegnano ha vinto Bellomo del Centrodestra con un chiaro 53%, Bellomo aveva già fatto il sindaco anni fa evidentemente lasciando un ricordo positivo. A San Donato si andrà al ballottaggio tra Gianfranco Ginelli del centrosinistra e Francesco Squeri espressione di liste civiche, tagliato fuori inaspettatamente il candidato del centrodestra.


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