Inizio dell'anno e inizio del nuovo mandato per il consiglio metropolitano di Milano, i cui rappresentanti sono stati eletti il 19 dicembre scorso dai Sindaci e dai consiglieri comunali di Milano e di tutti i 133 Comuni dell'ex provincia. Maggioranza alla lista di centrosinistra C+ Milano Città Metropolitana, che ha eletto 13 consiglieri; prima dell'opposizione la lista Insieme per la Città Metropolitana, Forza Italia e centristi, che ne ha eletti quattro, come la Lega, arrivata terza; due consiglieri a Fratelli d'Italia e uno alla lista La Città dei Territori – Lista Ecologista Solidale Civica. Per il Sud-Est Milano sono stati eletti Giorgio Mantoan assessore di Carpiano con la lista C+, Vera Cocucci consigliere di Mediglia e Marco Segala Sindaco di San Giuliano Milanese per Forza Italia. Rimane invece fuori Paolo Bianchi, ex sindaco di Mediglia.
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Intervista a
VERA COCUCCI (FORZA ITALIA)
RIELETTA CONSIGLIERE
DELLA CITTA' METROPOLITANA DI MILANO
Vera Cocucci, fresca di rielezione in Consiglio Comunale di Mediglia e rieletta il 19 dicembre consigliere della Città Metropolitana: quali sono le sue prime considerazioni?
Sono davvero contenta e soddisfatta per questo risultato.
L'esperienza maturata in questi cinque anni è stata interessante e coinvolgente. Un'esperienza che mi ha permesso di approcciarmi e affrontare tanti temi diversi e di svolgere pienamente il mio ruolo al servizio dei cittadini. E' necessario però sfatare una leggenda in merito a Città Metropolitana.
Quale sarebbe?
Contrariamente a quanto si dice, non è vero che non abbia competenze. Città Metropolitana si occupa di strade, scuole, trasporti e tanto altro. Argomenti che toccano direttamente la vita dei cittadini. Semmai, quello che manca è un bilancio impostato su risorse autonome e sufficienti.
Lei è da sempre legata alla zona del sud est Milano, in particolare al territorio dell'asse della Paullese. Quali sono le emergenze e le priorità per questo territorio?
Le emergenze, in effetti, sono tante e importanti. Penso ad esempio al prolungamento della Metropolitana 3 fino a Paullo, per la cui realizzazione il ruolo della Città Metropolitana è defilato rispetto ad altre competenze. Nonostante questo non mancherò di far sentire la mia voce sull' argomento così come ho fatto in passato.
Esprimo inoltre tutta la mia soddisfazione per l' installazione delle telecamere sulle strade provinciali contro l'incivile abbandono dei rifiuti, argomento del quale mi sono occupata personalmente nello scorso mandato fino alla sua soluzione. Sta altresì emergendo la problematica delle piste ciclabili, delle manutenzioni stradali e poi un tema particolare che coinvolge anche il mondo della scuola.
In che senso?
Spesso non vi è una correlazione fra la presenza dei mezzi di trasporto e gli orari scolastici modificati per garantire ai nostri ragazzi uscite e ingressi scaglionati. Sarebbe necessario riuscire ad armonizzare gli orari dei mezzi di trasporto con quelli delle lezioni, in determinate fasce della giornata, superando la logica degli orari di punta e degli orari a frequenza diradata.
Una necessità che i cittadini sollecitano è il recupero della cava di Robbiano a Mediglia: di chi è la competenza per intervenire? Di città metropolitana?
Questa è un'altra tematica che ho seguito direttamente nel corso del mio precedente mandato. Nel nuovo Piano Cave della Città metropolitana l' ambito di estrazione di Robbiano non è stato inserito.
Quindi, cosa si può fare?
A questo punto è il Comune che si deve occupare delle interlocuzioni con la società concessionaria per procedere al ripristino ad uso pubblico della cava. Tra l'altro, questo luogo rappresenta un ambito di elevato pregio paesaggistico oltre che ambientale. Andrebbe assolutamente tutelato e valorizzato.
Su quali temi intende concentrarsi in questo mandato?
Innanzitutto, continuerò nell'attività di ascolto dei cittadini, di individuazione e segnalazione delle manutenzioni necessarie per le quali intervenire rapidamente. Sembra una cosa da poco, ma non lo è. In realtà si tratta di un' azione di prevenzione molto delicata. Vorrei concentrarmi anche sull' esigenza di potenziare le manutenzioni scolastiche. Tutti gli edifici delle scuole superiori di Milano e dell' Area metropolitana sono di proprietà della “ex Provincia”: da diverse aree del nostro territorio mi segnalano necessità importanti nelle strutture scolastiche.
E poi?
Sicuramente porrò un' attenzione particolare all' attuazione del BiciPlan “CAMBIO”, del Piano Territoriale Metropolitano, del PUMS e degli altri atti di programmazione per verificare che essi siano indirizzati nella direzione auspicata dal territorio.
C'è poi il delicato tema dell' Idroscalo, un ambito sul quale da sempre concentro la mia attenzione.
Città metropolitana e le province sono elette attraverso elezioni particolari. Lei è d'accordo con l'elezione diretta del sindaco metropolitano?
Si, sono d'accordo. E sono lieta che anche la Corte Costituzionale si sia espressa sull' argomento. Non garantisce equilibrio il fatto che un territorio così variegato e popolato come quello della Ex Provincia di Milano non possa avere voce in capitolo sull' elezione del Sindaco Metropolitano, che viene eletto solo dai cittadini di Milano.
Non ha senso. Sono fermamente convinta che, in realtà come la nostra, l'integrazione fra Città capoluogo e i territori circostanti sia fondamentale per un'azione capillare di buon governo. Per arrivarci è necessaria una figura di vertice che sia interessata ad avere questa visione di sviluppo, dalla quale può trarre vantaggio non solo la Provincia ma anche la stessa Città di Milano.
Vera Cocucci ha, giustamente, ripreso la questione della cava di Robbiano a cui L'Impronta è particolarmente legata.
Sappiamo che questa cava non è più (da anni) inserita nel Piano cave, che il giacimento estraibile si è consumato da un pezzo, che in teoria non ci dovrebbero essere più lavorazioni. Ma chi vive a Robbiano sa che decine e decine di grossi camion transitano ogni giorno sulle nostre strade, che tutti raggiungono e ripartono dalla cava, che gli autisti forse sono pagati a cottimo perché pensano di essere in un circuito automobilistico vista l'elevata velocità e la noncuranza verso l'incolumità dei cittadini e dei luoghi. In compenso nessuno sa che lavorazioni vengano effettuate, con che autorizzazioni, quali materiali vengano trattati, quante persone vi lavorano, perché ogni domanda pertinente e giustificata viene bellamente ignorata.
Cocucci dice che è il comune che deve interloquire con la società concessionaria, bene ma prima di pensare al ripristino di quella fetta di territorio probabilmente autonomo ed indipendente, slegato a quanto pare da leggi, norme e usi nazionali, si può fare chiarezza su che cosa è stato fatto e tuttora si fa la dentro? Ecco un bel compito per vecchi e nuovi consiglieri metropolitani della zona, indagate e dateci risposte comprensibili e prospettive credibili.
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