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COSA SUCCEDE IN CITTÀ?

Ma che succede a Peschiera?

Perché L'Impronta sta organizzando una serie di incontri pubblici? La domanda ci arriva per lettera o mail dai nostri lettori ma anche al bar o per strada, la risposta è semplice, a Peschiera c'è bisogno di capire. E' necessario parlare, confrontarsi e, chi prende le decisioni, ha il dovere di spiegare, di far capire il perché di alcune scelte.

D'altra parte anche l'attuale maggioranza riconosceva (almeno in campagna elettorale) il dovere di questi confronti, nel programma di Moretti sindaco si dice “..abbiamo tante idee, tanti progetti ma anche la umile consapevolezza che senza il contributo e la partecipazione attive, l'inclusione di ogni nostro cittadino diviene impossibile il loro conseguimento. Siamo infatti convinti che il cittadino abbia il diritto e il dovere di partecipare alla costruzione di una azione politica… Crediamo nella democrazia partecipata…”.

E come si fa a non essere d'accordo, solo che dopo la campagna elettorale queste intenzioni sono rimaste tali, solo intenzioni.

Ecco allora che se in città mancano le occasioni di parlare L'Impronta se le inventa. E così dopo l' 11 ottobre quando si parlò della Peschiera del futuro in generale, ecco che da adesso in poi si andrà a organizzare incontri nelle varie frazioni, a partire da Bellaria il 18 novembre, l' auspicio è che questa volta si presenti qualche esponente del centro destra, visto che non hanno partecipato al primo incontro.

Quindi questo incontro servirà per capire quando e se a Bellaria arriveranno piazza, servizi e parcheggi, ci saranno poi altre occasioni di incontro perché le cose da chiarire sono parecchie.

Ad esempio la questione del Teatro De Sica, come sappiamo la partecipazione ad un bando di co-progettazione alla gestione del teatro da parte della Associazione Oltre Generazioni ETS è stata bocciata in quanto il progetto non è stato considerato sufficiente.

A questo inaspettato risultato ha fatto seguito lo stupore e l'indignazione di tutte le forze politiche, sono state fatte dichiarazioni e presentate interrogazioni, ma ad oggi ancora non si sa con precisione cosa sia successo.

Perché una associazione i cui buoni risultati sono sotto gli occhi di tutti, non sia stata in grado dopo anni di esperienza positiva di presentare un progetto accoglibile? Né si sono capiti i motivi della bocciatura o quali fossero le aree carenti, l'Assessore alla cultura ha preso atto ma non ha spiegato nulla e, per curiosità, sarebbe bello sapere se la commissione preposta a valutare non avesse alzato troppo l'asticella della richiesta culturale perché questo fatto proprio non si spiega.

Come non si spiega come si faccia a perdere 16 milioni e mezzo di finanziamenti rivenienti dal PNRR  che sarebbero serviti a lavori di ristrutturazione per le scuole.

Se poi il motivo addotto dalla Vice Sindaco, per questa debacle, è la mancanza di comunicazione tra un funzionario passato ad altro comune al suo successore vengono i brividi a sentire tali giustificazioni; siamo nel secolo delle grandi comunicazioni, con un tasto puoi trasmettere un libro dall'Italia alle foreste Amazzoniche o al deserto del Gobi, ma due funzionari comunali che non si parlano, una intera amministrazione che non si ricorda dell' esistenza del PNRR, bloccano più di 16 milioni, quando banalmente sarebbe bastato scrivere sul calendario appeso alla parete ricordati dei 16 M per le scuole.

Vero è che il personale comunale non sente la partecipazione di questa amministrazione alla cosa pubblica e l'assenza della politica si avverte sopra tutto quando manca la visione d'insieme ed allora molti dipendenti pubblici annusano l'aria fuori da Peschiera perché è vero che si vive di stipendio ma anche della soddisfazione del proprio lavoro, e se i cittadini si lamentano come gli abitanti delle case popolari, del Pio Albergo Trivulzio, o si lamentano perché la casa di comunità non offre i servizi per cui sarebbe nata, o perché a Monasterolo come a San Bovio gli impianti sportivi hanno più pecche che pregi, ecco dicevamo che i dipendenti pubblici circondati dai malumori dei cittadini di demotivano anch' essi.

Sappiamo che a fronte di questi e di tanti altri motivi è in itinere una missione di sfiducia verso Sindaco e Giunta. Per carità dopo tanti e tali disastri la richiesta di dimettersi ci sta, ma secondo noi non otterrà nessun risultato perché rientra in quei giuochi della politica che, possiamo dirlo ad alta voce, hanno stancato.

L'Impronta crede che la Politica nasca e cresca nel confronto dialettico, nella capacità di spiegare e non subire le proprie scelte, nel voler vedere oltre la siepe, nell' immaginare un domani migliore.

Se una amministrazione infila tanti palesi errori, se non si confronta coi cittadini, allora dovrebbe avere l'onestà intellettuale per dimettersi senza aspettare mozioni di sfiducia. Ma ci hanno insegnato che la poltrona non si lascia perché come diceva Dante

 

“più che il dolor

potè il digiuno”.



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