Come proteggere i bambini dallo smartphone
- improntaredazione
- 26 ago
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Tra i segnali più allarmanti del disagio giovanile si segnala la dipendenza da smartphone e la presenza sui social, cose in stretto collegamento tra loro. Ne abbiamo parlato con Franco De Masi, membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana e dell'International Psychoanalytical Association.
E' psichiatra ed ha operato nell' istituzione psichiatrica, occupando anche il ruolo di dirigente di un servizio di cura. Ha assunto nella SPI numerosi incarichi, tra cui quello di Presidente del Centro Milanese di Psicoanalisi e di Segretario della Sezione Milanese dell' Istituto Nazionale di Training. Ha sviluppato un pensiero originale su tematiche come la perversione e la psicosi. Autore di numerosi articoli e libri e libri, l'ultimo è appunto intitolato “No Smartphone” sottotitolo “Come proteggere la mente dei bambini e degli adolescenti”.
Professore abbiamo notizia di bambini e giovani
che disimparano a relazionarsi con i coetanei cosa può dirci
in proposito?
Sono in crescita i casi di ritiro psichico, cioè un distacco dalla realtà con la creazione di un mondo segreto e alternativo. I genitori non se me accorgono, perché si tratta di bambini con un comportamento normale, almeno fino all' inizio della scuola dove le difficoltà, episodi di bullismo, genitori disattenti o troppo impegnati facilitano la vicinanza con i telefonini e di loro contenuto.
Il primo passo è un videogioco che con premi punteggi e gratificazioni crea dipendenza e soddisfazione, ma limita lo spazio di azione perché gradualmente il mondo virtuale cancella quello reale.
Le immagini dei giochi con le loro avventura saturano il cervello, sostituiscono la vita vera, fanno credere che sia meglio essere l'eroe di un mondo fantasy, del Far west piuttosto che un ragazzino con problemi quotidiani come lo studio, gli insegnanti, il non saper giocare a calcio, parlare con uno dell'altro sesso.
Quindi questa situazione
può produrre danni.
Assolutamente si, addirittura a livello anatomico, nei bambini più piccoli si possono presentare deficit di linguaggio, della elaborazione concettuale e una perdita dell' attenzione. Un altro aspetto da non trascurare è che alcune azioni indispensabili come la riflessione o la creatività si evolvono in momenti di calma e silenzio, cosa che i videogiochi ti impediscono immettendoti in una sorta di frullatore di suoni, luci, azioni improvvise.
Quindi bisogna vietare
lo smartphone?
Attenzione il divieto trasforma in un oggetto del desiderio, per i più piccoli serve l'immancabile partecipazione dei genitori, bisogna accompagnarli aiutandoli ad interpretare immagini, suoni e colori senza subirli. Mi è capitato in treno di vedere una bimba di circa 3 anni guardare il telefonino da sola mentre la mamma parlava sempre al telefono con una amica.
Probabilmente guardava cartoni animati ma di che tipo? Per che età, sappiamo che già da piccoli possono gestire il telefonino, cercare e curiosare e finire chissà dove.
I genitori possono guardare i cartoni con i bambini, solleticare la loro curiosità o rispondere a domande, insomma interagire.
Consigli utili?
Dare delle regole, innanzi tutto decidere un limite di tempo giornaliero, perché l'uso del telefonino o altri strumenti del genere non assorba tutta la giornata, non esiste il lasciare tranquilli i genitori che devono fare parte delle sane relazioni con i piccoli e tra le relazioni ci devono essere i coetanei, cioè il mondo reale.
Poi niente uso a tavola e non si porta in camera da letto men che meno sul comodino. Attenzione poi ai social, i ragazzini leggermente più grandi sono indotti dai like ad avere una falsa immagine di se e del mondo, la ricerca della gratificazione, il voler piacere a tutti i costi, la facilità di avere un like rispetto alla difficoltà di avere un rapporto sereno e paritetico con un coetaneo.
Si può arrivare a parlare
di dipendenza?
Certo ma vale anche per gli adulti, quando per vari motivi non si può controllare il cellulare, pensate al fumatore che soffre se va in giro senza il pacchetto di sigarette, così chi dipende dal telefonino deve sempre controllare l'eventuale arrivo di chiamate, messaggi, like.
C'è una età per dare
il telefonino ai figli?
Ovviamente ci sono molte variabili, ma da numerose ricerche si può dedurre che l'età giusta per averlo è 14 anni ma per accedere ai social 16 anni.
Molti genitori accorciano questi tempi, secondo Auditel-Censis il 12% dei minori tra i 4 e i 10 anni possiede un portatile, il 46% di giovani tra i 4 e 17 anni lo usa senza il controllo dei genitori.
Ricordiamo che la costruzione della propria identità per imitazione limita lo sviluppo di personalità e creatività autentiche.
Chi ha una percezione di un falso sé rischia pesanti crolli nella vita reale, ogni successo nella vita virtuale espone a sconfitte in quella reale, sconfitte alle quali non sono preparati.
La nostra raccomandazione è quindi rivolta ai genitori se notate disturbi come insonnia, ansia o nervosismo, se il bambino si isola o non ha voglia di andare a scuola o in questo periodo al centro estivo, se insomma ai compagni, alla palla, ai giochi all'aperto dice di preferire TV o telefonino fate i genitori responsabili, ha bisogno di voi.
Massimo Turci




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