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CICLOTURISMO E TRASPORTO ECOSOSTENIBILE

L'Italia è un paese stupendo che gode della presenza di molti luoghi Patrimoni dell'Unesco, parchi faunistici e florovivaistici protetti. Sicuramente alcuni posti sono lontani e scomodi da raggiungere ma per quelli che invece sono dotati di percorsi ciclopedonali storici?

Il 63,7% degli Italiani non rinuncia alla guida dell'auto nemmeno in vacanza. Al secondo posto abbiamo l'aereo con una percentuale del 16%, al terzo il treno con il 9,1%. Nella voce Altro possiamo trovare sia la bicicletta che la moto, che si collocano all' ultimo posto con una percentuale del 1,1%. Considerando che anche la moto è un mezzo di trasporto inquinante, la percentuale di italiani che utilizza la bicicletta durante le proprie vacanze è veramente bassa.

In Italia sono state pianificate e almeno 20 ciclovie che vanno a coprire quasi tutto il territorio nazionale, isole comprese.

Il confronto e l'incontro con i Ciclostinati (di cui trovate l'intervista a pag.) mi ha fatto capire che sono veramente poche le persone disposte a utilizzare la bici come mezzo di trasporto esclusivo durante le proprie vacanze.

Un esempio di ciclovia molto famosa ma poco praticata è la via Francigena che collega Caterbury a Roma ed è presente in Italia a partire dal colle del Gran San Bernardo. È ben segnalata e le fonti di acqua sono presenti quesi ovunque. Inoltre sono molte le tipologie di pernottamento; si può scegliere albergo, B&B (molte volte sono convenzionati e applicano sconti ai pellegrini), ostelli, campeggi. Un altro esempio è la via degli Dei ma questa è molto differente dalla via Fracigena. Anche se più corta lavora sulle pendenze e quasi tutte le strade dedicate ai ciclisti, non sono segnalate. Farla in bici vuol dire perdersi. Consigliamo infatti, a chi non piace perdersi, di farla a piedi. Comunque, a prescindere dal percorso più o meno segnalato, più o meno pendente, più o meno famoso, percorrere le ciclovie Italiane permettono la scoperta di posti che viaggiando in auto non verrebbero conosciuti.

Il ritmo di pedalata è perfetto per vedere il territorio. La fatica esiste ed è pesante ma se si sceglie di intraprendere un viaggio in bicicletta bisogna aggiungere la sofferenza e gli imprevisti tecnici (camere d'aria bucate, pedali consumati e chi più ne ha più ne metta) come presenza costante ma, grazie ad essi, si ha la possibilità di andare oltre ai limiti personali e di scoprirsi interiormente.

Concludo citando Omar Marinello (Youtuber) “Da un Viaggio si ritorna, da un pellegrinaggio si riparte”.


Greta Conca

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