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CARTA DI CREDITO CLONATA: COSA FARE?

Il pagamento online è all'ordine del giorno: tutti abbiamo quasi quotidianamente a che fare con l'e-commerce, l'acquisto di prodotti finanziari, ricariche per i vari servizi che usiamo (telefonia, streaming, ecc), per non parlare dei sempre più diffusi servizi di ristorazione on line.

E' evidente l'utilità che lo scambio immediato di denaro “virtuale” ci dà ogni giorno, permettendoci di accedere istantaneamente ad un servizio, piuttosto che permetterci l'acquisto di un bene (es. Amazon), ricevendolo a casa il giorno seguente.

Purtroppo questa comodità ha un prezzo, dal momento che andiamo a condividere on-line in nostri dati, le nostre coordinate, le informazioni relative ai nostri metodi di pagamento, tra i quali il più usato è di gran lunga quello tramite carta di credito.

Ecco, quindi, che frequentemente ci esponiamo al pericolo di vederci sottratti questi dati, che possono poi essere usati da malintenzionati in modo illegittimo.

Quasi sempre le varie società emittenti della carta di credito, nel caso di utilizzo fraudolento della stessa, prevedono un sistema di rimborso automatico, previa verifica della mancanza di colpevolezza da parte del titolare.

Bisogna, infatti, rammentare che incombe sul titolare una diligenza nell'informare prontamente la società (ci sono numeri verdi attivi 24/24 ore), procedendo al blocco della carta non appena si viene a conoscenza dell' illegittimo utilizzo (in tal senso è bene attivare il servizio di allerta tramite sms): qualora, infatti, venisse ravvisata una condotta non conforme (mancata tempestiva denuncia di smarrimento, mancata avvertimento dell' utilizzo fraudolento, ecc.) l' emittente potrebbe rifiutarsi di risarcire.

Successivamente viene richiesto l'invio di un modulo di disconoscimento delle operazioni di pagamento, tramite il quale si dà formale denuncia dell'avvenuto utilizzo fraudolento. E' importante notare in argomento che la società emittente la carta chiede sempre anche la presentazione di una formale denuncia presso le autorità competenti.

 

La denuncia penale (si può presentare presso l'ufficio ricezione atti della Procura, presso i comandi di Carabinieri o Polizia di Stato) dovrà contenere i seguenti elementi:

- descrizione del fatto e elencazione delle operazioni contestate, possibilmente indicando che tipo di pagamenti (online o presso un punto vendita) e dove (se in Italia o all'estero) questi pagamenti sono stati eseguiti;

- allegare copia della carta di credito clonata;

- allegare copia dell'estratto conto/estratto movimenti della carta di credito da cui risultano i pagamenti in oggetto;

- si potrà chiedere di procedere contro ignoti per il reato di truffa informatica (art. 640 ter c.p.) oppure per indebito utilizzo di carte di credito (art. 55 comma 9 D.Igs. n. 231 del 2007): la qualificazione del reato in realtà non è fondamentale perché verrà poi effettuata dal PM.

Va detto che nella grande maggioranza dei casi, la Procura competente difficilmente procederà in forza della denuncia, in quanto spesso i pagamento a seguito di clonazione vengono effettuati all'estero, con conseguente diversa giurisdizione rispetto a quella italiana e necessità di richiedere rogatorie, con costi e spese tali da scoraggiare l'economicità dell' azione penale.

Tuttavia, la denuncia è necessaria per ottenere il risarcimento tramite la propria società / banca emittente e viene sempre richiesto di allegarla alla domanda di rimborso.

Avv. Dario De Pascale

 

a cura di Avv. Dario De Pascale

d.depascale@depascaleavvocati.it  - Tel. 02.54.57.601

            



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