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BARLDORIA, FESTA, GAZZARRA: E’ CARNEVALE

Se Natale è la festa della famiglia e della bontà, Carnevale è la festa del divertimento e della creatività, ma dove nasce il Carnevale?

Cosa sappiamo su questa festa?

Ecco allora svelate alcune curiosità.

 

Perché si chiama così?

Non è certo ma potrebbe derivare dalla espressione latina “carrum novalis” (carro navale) cioè un antenato del carro allegorico, una specie di barca con ruote che gli antichi romani utilizzavano per commemorazioni e feste pagane.

Altra spiegazione sarebbe sempre di origine latina nella frase “carnem levare” (eliminare la carne), perché l'ultimo giorno di carnevale prevedeva un lauto banchetto, dopo di che sarebbe iniziato il periodo di digiuno della Quaresima quindi si sarebbe levata la carne.

 

Perché solo a Milano si festeggia dopo?

Questo ritardo, che riguarda la diocesi di Milano è legato al culto di Sant'Ambrogio patrono della città, la leggenda vuole che nel IV secolo i milanesi per festeggiare il Carnevale volessero aspettare il loro vescovo che però era in ritardo a causa di un pellegrinaggio, ci sono però due versioni: la prima è che i milanesi sfruttarono questa assenza per prolungare di alcuni giorni i festeggiamenti, la seconda è che fu il Vescovo Ambrogio a chiedere alla città di attendere il suo ritorno, sia come sia a Milano la giornata conclusiva del Carnevale è il sabato grasso.

 

Perché ci si maschera?

Una delle ipotesi risale alle feste dell'antica tradizione pagana.

Il carnevale deriverebbe dalla festa dei saturnali, in quei giorni era possibile sovvertire ogni tipo di gerarchia invertendo i ruoli imposti dalla società, il povero poteva tramutarsi in ricco e viceversa, addirittura i “signori” erano tenuti a servire i servitori, cosa che a quell' epoca non era così scontata. Nei nostri giorni ci si maschera per uscire dal quotidiano, è l'occasione per diventare un altro.

 

Perché si lanciano i coriandoli?

L'usanza di lanciare piccoli oggetti risale addirittura all' antica Grecia, nei cortei per celebrare i trionfi il lancio di fiori o piccoli doni significa la partecipazione attiva di tutti all'evento, nel Rinascimento vennero utilizzati per il lancio i semi di coriandolo glassati con lo zucchero, poi si eliminò lo zucchero ma rimase il coriandolo che richiama il lancio attuale con i pezzettini di carta colorata.

 

Ma è vero che ogni regione ha la sua maschera?

Assolutamente si, ed ogni maschera si distingue dall' altra per dialetto, carattere, abito, stato sociale. Vediamo quali sono.

Abruzzo: Frappiglia.

Basilicata: Rumit.

Calabria: Giangurgolo.

Campania: Pulcinella.

Emilia: Dottor Balanzone.

Friuli: Babaci, Kukaci, Pust.

Lazio: Rugantino.

Liguria: Capitan Spaventa.

Lombardia: Meneghin

Marche: Musciolino.

Molise: Tre Monaci.

Piemonte: Gianduia.

Puglia: Farinella.

Romagna: Sandrone.

Sardegna: Mamuthones.

Sicilia: Peppe Nappa.

Toscana: Stenterello o Burlamacco.

Trentino: Matoci.

Umbria: Bartoccio.

Valle d'Aosta: Landzette.

Veneto: Arlecchino, Pantalone, Colombina, Rosaura e Brighella.

 

Quali sono i dolci tipici del Carnevale?

Praticamente ogni città ha il suo dolce tipico,  tanti, troppi. I più famosi sono le chiacchiere, anche se il loro nome può variare;  in Lazio ed Umbria sono le frappe, in Toscana i cenci, nelle Marche le cresciole, in Piemonte bugie, in Friuli i crostoli, nel resto del Paese le chiacchiere appunto sia fritte che al forno. In Lombardia vanno forte anche i tortelli magari ripieni con la crema.

E poi tanti altri dolci: le castagnole con cioccolato o ricotta o crema, la Pignolata al miele, la Cresciola di Spoleto, il Migliaccio napoletano, la torta arcobaleno; e all' estero?

I semla paninetti tipici dei Paesi del Nord Europa, il funnel cake degli Stati Uniti. Insomma su questo argomento si può esagerare tranquillamente.

 

Carnevali … strani.

Ne ricordiamo tre, sicuramente il Carnevale di Ivrea, risale al 1808 e tutto nasce da una giovane mugnaia, neo sposa che rifiutò lo jus primae noctis cioè il diritto del signore del posto  di giacere a letto con la neo sposa, lei non solo rifiutò ma quella notte pensò bene di uccidere il tiranno e da qui nacque  una rivolta rappresentata oggi dalle 9 contrade di Ivrea che si danno battaglia nelle vie della città a colpi di arancia a piedi o anche a bordo di carri.

Altro Carnevale che ogni anno attira turisti e curiosi da tutto il mondo è quello di Venezia, famoso per la cura e la bellezza delle maschere ma anche per il Volo dell'Angelo, cioè il volo dal Campanile di San Marco verso Palazzo Ducale fatto dalla vincitrice del concorso per la bellezza delle maschere dell'anno precedente.

Ma dove nasce la tradizione?

Da un giovane acrobata turco che munito di un bilanciere camminando su di una fune lunghissima e sottile raggiunse il Campanile partendo dal una barca nel molo.

Infine il carnevale di Viareggio considerato uno dei più belli e movimentati del mondo, qui la bellezza sta nelle dimensioni dei carri, nella loro originalità nel ritrarre situazioni e persone, lavoro che richiede un anno di tempo per artigiani selezionati. Ogni anno un bagno di folla accompagna questo evento mediatico.

Come concludere?

Con un Viva le tradizioni della nostra incredibile italia.




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