Ben ritrovati cari lettori, nel nostro ultimo ap-puntamento abbiamo parlato di mutui e tassi di interesse, ora vorrei farVi una breve panoramica sul mercato immobiliare.
L'aumento dei tassi di interesse, l'inflazione, la situazione politica ed economica nazionale e mondiale, sono tutti eventi che avranno ripercussioni a lungo termine sulle politiche per la casa e sui finanziamenti per l'acquisto delle abitazioni, nonché sull' andamento di prezzi e compravendite.
Il numero delle vendite nel 2022 è diminuito a causa della guerra e dell'inflazione, la guerra in Ucraina sta creando molte incertezze, si è assistito ad un raffreddamento nei confronti dei mercati finanziari oltre ad una tendenza all' immobilismo e al procrastinare l'acquisto della casa a tempi migliori.
L'anno in corso è caratterizzato da un aumento generale dei prezzi al consumo a causa dell'inflazione, con una riduzione del potere di acquisto delle famiglie a fronte di bollette e prezzi sempre più alti.
In questo panorama macroeconomico sono aumentati in maniera decisa il prezzo dei materiali per le costruzioni, i tassi d'interesse dei mutui e anche il prezzo delle case, soprattutto di quelle nuove o ristrutturate.
Si parla di un aumento superiore al 3%, non dovuto solo all'inflazione e a quanto detto in precedenza, ma anche perché i valori sono nel punto più basso della curva dei prezzi e siccome il mercato è ciclico ora è destinato a risalire.
Il nuovo governo sembra che abbia intenzione di continuare a favorire l'accesso al mutuo per l'acquisto della prima casa per le giovani coppie.
Altri riferimenti al tema casa sono presenti nei programmi dei singoli partiti della coalizione, che in particolare sembrano destinare maggiori risorse al Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa per le giovani coppie di lavoratori precarie, e, soprattutto, eliminare nuove tasse sulla prima casa e sui primi 100.000 euro per l'acquisto della prima casa.
Sembrano orientamenti programmatici certamente favorevoli per il mercato immobiliare e favorirebbero in modo importante gli acquisti sulle prime case.
Discorso diverso è per Il superbonus 110%, il nuovo governo dovrà gestire una maggiore flessibilità delle banche, nonché la situazione delle imprese in crisi di liquidità e delle famiglie con i lavori bloccati.
Da un punto di vista bancario non sono cambiati né probabilmente cambieranno i criteri per la concessione dei mutui ipotecari, ciò che conta per le banche è l'affidabilità dei clienti intesa come capacità reddituale di restituire quanto prestato.
L'offerta del prodotto bancario non sarà influenzata dai rialzi dei tassi, anzi, le banche beneficeranno di questo aumento e continueranno con l' erogazione di mutui, considerati come un' importante porta di ingresso per la fidelizzazione del cliente e la vendita di altri prodotti e servizi.
Un atteggiamento opposto, e quindi restrittivo nella concessione al credito, si vedrebbe se ci fosse un aumento delle insolvenze, ma per ora non è questo il caso.
A presto cari lettori,
un affettuoso
abbraccio virtuale.
Il Direttore di un’Agenzia Risponde
alle Vostre Domande
scriveteci in redazione
Comments