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PHUBBING

Il neologismo inglese “phubbing”, di cui non esiste traduzione in italiano, nasce dalla combinazione delle parole phone (telefono) e snubbing (snobbare) e descrive il comportamento di snobbare qualcuno in un ambiente sociale, per cui viene preferito l'uso del cellulare all'interazione sociale con la persona o le persone presenti.

È un comportamento sempre più diffuso, che rischia di entrare nelle nostre abitudini, senza che ci si renda conto degli effetti potenzialmente negativi che può avere sulle relazioni. Per l'interlocutore è, infatti, frustrante vedere che l' attenzione è rivolta preferibilmente verso lo smartphone piuttosto che a sé e alla conversazione.

Il bisogno di controllare continuamente il cellulare per guardare i social media, la messaggistica istantanea e applicazioni di ogni sorta sembra essere in relazione con la dipendenza da smartphone, che a sua volta ha come fattori determinanti la paura e l'ansia di perdersi qualcosa di interessante sui social o in generale online (detta FOMO, acronimo di fear of missing out) e la mancanza di autocontrollo.

L'aspetto paradossale del phubbing è che uno strumento come il cellulare che dovrebbe servire a connetterci con persone distanti, diventa fonte di eavasione dalle relazioni più strette e vicine.

Questo è il paradosso dell' iperconnessione propria del nostro tempo: si è intensificata la dimensione onlife, cioè la pervasività del digitale, ma questa non equivale ad una effettiva capacità di entrare in relazione.

Diversi studi sono stati dedicati ad indagare gli effetti deleteri del phubbing sulle relazioni romantiche o sui bisogni dei figli. Tali studi riscontrano un chiaro impatto negativo del phubbing sulle relazioni sociali.

Quando il partner è frequentemente vittima di phubbing, si nota una forte diminuzione della soddisfazione coniugale, in quanto vive una situazione in cui l'altro è fisicamente presente, ma non lo è mentalmente.

Un rischio è che, a lungo andare, nella relazione risultino frustrati dei bisogni fondamentali, quali il bisogno di essere visti e considerati dal partner, con ricadute negative sull'umore e l'autostima.

Un altro rischio è che si instauri una reciprocità del phubbing, ossia che venga percepito come normale e non dannoso, per cui chi inizialmente lo subisce, a sua volta comincia a metterlo in atto.

Gli effetti negativi potrebbero essere ancora più marcati nella relazione genitore – figlio, poiché il genitore è la principale fonte di supporto per un figlio e la corrispondenza e la responsività sono fondamentali per un sano sviluppo del minore.

Quando un genitore è troppo preso dal cellulare, il messaggio che il figlio riceve è che per il genitore guardare lo smartphone sia più importante del figlio stesso.

Si genera, quindi, un'interferenza nella comunicazione e nell' interazione con i propri figli e le ricadute sull'autostima dei minori saranno ancor più pesanti.

È importante, pertanto, divenire più consapevoli dei propri comportamenti e del loro impatto sulle relazioni sociali al fine di avere maggiore cura della qualità dell'interazione con gli altri.


Rubrica dedicata a tematiche psicologiche, a cura della dottoressa Stefania Arcaini, psicologa e psicoterapeuta specializzata nella psicoterapia di adolescenti e adulti. Per suggerire temi da affrontare scrivetemi: arcainistefania@gmail.com



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