top of page
Cerca
  • improntaredazione

L'Adda tra storia, fantasmi e polenta

La gita di questa mese è… FANTASTICA. Rimaniamo vicini a casa e ci godiamo un itinerario con tante sorprese, curiosità, cibi, cultura, insomma una gita da… Impronta!!

La meta è il fiume Adda.

Il suo nome deriva dal celtico Abdua cioè Acqua corrente, è il quarto fiume d'Italia e scorre interamente in Lombardia dalle Alpi Retiche al Po. Questo fiume, lungo il suo scorrere, è ricco di meraviglie meritevoli di visita e infatti vi proponiamo i luoghi più interessanti che potrete trovare, iniziando dal traghetto di Leonardo. Unico e particolare traghetto a mano, che prende il nome dal suo inventore, unisce i moli di Imbersago (Lecco) con Villa D'Adda (Bergamo), si attraversa il fiume lentamente entrando nella vita e nei ritmi di un tempo lontano. Abbiamo poi la Centrale Idroelettrica, e vi chiederete cosa ci sarà di particolare in una centrale? È stata realizzata ai primi del 900 ma in stile liberty riprendendo anche forme medievali, insomma una centrale esteticamente unica al mondo ma con sala macchine e turbine perfettamente funzionanti.


Lungo il corso del fiume si dipana, lento e maestoso, l' ecomuseo Adda di Leonardo lungo un percorso interamente ciclo pedonale di 21 km con particolare attenzione alle testimonianze del passaggio di Leonardo Da vinci che in queste zone compì approfonditi studi quando, durante il suo periodo a Milano come ospite e collaboratore di Ludovico il Moro, venne incaricato di occuparsi di idraulica.

Passiamo ora al Villaggio Crespi, consiste in un villaggio creato nell'800 per le maestranze operanti nel settore tessile cotoniero. E' considerato il villaggio meglio conservato in Europa come pregevole opera di architettura riconosciuta dall' UNESCO come patrimonio dell' Umanità. L'ambizioso progetto prevedeva di affiancare gli stabilimenti fornendo ai lavoratori case, infrastrutture, verde, aree dedicate che soddisfacessero anche le necessità delle famiglie, un po' sull' esempio di quanto si stava realizzando in altri Paesi sopra tutto nel nord Europa ed in Inghilterra. Basti pensare che il villaggio era dotato di scuola, ospedale, teatro, campo sportivo, stazione dei pompieri e cimitero. Un esempio mirabile di praticità e geometria.

Parlando di praticità eccoci arrivati al Ponte di Ferro a Paderno D'Adda, il nome sarebbe ponte San Michele o ponte di Calusco, ma l' importante visione ad arco ha suggerito il nome Ponte di Ferro. A traffico misto strada e ferrovia è costituito da una unica campata con travi in ferro da 150 metri, 7 piloni per una lunghezza di 266 metri ed una altezza di 85 metri. Da segnalare che solo plinti e contrafforti di sostegno sono stati realizzati con 5.000 metri cubi di pietra e 1.200 metri cubi di granito. La struttura è interamente chiodata e priva di saldature, è considerato un capolavoro di archeologia industriale italiana perché i lavori risalgono al 1887, basti pensare che a quell'epoca era il ponte ad arco più grande del mondo. Passiamo ora a qualcosa di più… spirituale, La Madonna della Rocchetta. Siamo nel 1300 quando il medico milanese Beltrando da Cornate volle far erigere vicino alla Rocchetta una chiesa dedicata alla Madonna con annessa una casetta dove avrebbero trovato rifugio i frati eremiti dell'ordine di Sant'Agostino. Siamo in un periodo di fervore religioso, a Milano stava nascendo il Duomo e alla Madonna della Rocchetta vennero attribuiti poteri taumaturgici, per cui per centinaia di anni la festa del 9 settembre vedeva il luogo riempirsi di fedeli. Di recente nuovi ed accurati studi ci dicono che prima del Convento e della Chiesa il luogo ospitò una fortezza, siamo nell'anno mille, ma gli scavi hanno riportato alla luce anche l'esistenza di una antichissima ed enorme cisterna per l'acqua.

Ora il luogo è visitabile ed è meta di molte scolaresche. Troviamo ora la Fortezza Viscontea a Cassano D'adda, luogo di importanza strategica sia dal punto di vista militare che per il transito delle merci. Ancora oggi la struttura alta ed imponente è in ottimo stato tanto che una ampia ala è occupata da un elegante albergo che nulla ha tolto al fascino, al mistero ed alla bellezza del castello. Castello che ha visto tra le sue mura succedersi episodi importanti a partire dalle contese tra Guelfi e Ghibellini e tra le famiglie milanesi dei Della Torre e dei Visconti. Lotte e conflitti che portarono, ad esempio, Antonio Visconti ad essere qui imprigionato e poi ucciso ad inizio 1400, poi furono i Veneziani ad impossessarsi della rocca dopo una epica battaglia e i milanesi dovettero attendere Francesco Sforza perché la riconquistasse. La struttura è veramente imponente, dotata di torri, merli e falconiere, lavoro di numerosi ingegneri militari poi con l'avvento delle armi da fuoco anche l'importanza di questo castello, realizzato con funzioni di difesa medievali, venne un pò a cadere. Rimane sempre un'opera pregevole, anzi bella, arricchita anche da decorazioni, affreschi di valore. Ad esempio al primo piano affreschi della Madonna, di Mosè che riceve le tavole della Legge, opere attribuite alla scuola Giottesca ed in particolare a Giovanni da Milano e al Maestro di Viboldone. In comune di Cassano D'Adda troviamo anche l'isola Borromea, per decenni punto di confine tra ducato di Milano e Repubblica Serenissima si tratta di una zona piacevole interamente ciclopedonale per 13 ettari.

Lo stesso per Villa Borromeo, all'interno di uno splendido, antico, secolare parco di 70.000 mq. rappresenta una dei più belli esempi di dimora gentilizia della Lombardia.

Concludiamo con il Castello di Trezzo sull' Adda, che sorge a picco su una doppia ansa del fiume, regala un panorama meraviglioso e tra le sue mura, ancora oggi, si respira aria del passato, fatti drammatici, spiriti erranti e … fantasmi. La storia ci dice che nasce come fortezza difensiva nel 1300 per volere di Bernabò Visconti accanto ad una rocca preesistente voluta dalla regina Teodolinda. Il castello fu teatro di scontri cruenti e sanguinosi, di qui passò il Barbarossa, qui venne rinchiuso Bernabò poi fatto assassinare dal nipote Giangaleazzo Visconti. A proposito del Barbarossa si dice che nel parco adiacente il castello sia sepolto il tesoro dell'imperatore che nessuno ha, finora, trovato. Per cui il fantasma di Federico Barbarossa pare si aggiri ogni notte per il castello sorvegliando il tesoro. A proposito di fantasmi, ce ne sono anche di meno nobili, durante la seconda guerra mondiale un gruppo di soldati tedeschi accampanati nei pressi del castello scorse un gruppo di damigelle e guerrieri, immagini molto labili ed è difficile sia stato un sogno di gruppo. Poi ci sarebbe il fantasma di una castellana che si suicidò lanciandosi da una torre ed ancora oggi si vedrebbe il gesto disperato di un corpo che si lancia per svanire prima di toccare terra. Infine una figlia di Bernabò, innamoratasi di uno stalliere, venne gettata nel pozzo delle torture. Il suo fantasma si aggira per i corridoi. Sicuramente la notte il posto è affollato ma di giorno una visita è d'obbligo.

Non dimentichiamo che questa visita al fiume la si può effettuare anche navigando, esiste proprio “Navigare l'Adda” che propone diversi itinerari, culturali e romantici, per apprezzare le meraviglie che vi abbiamo esposto, a volte con la possibilità di gustare a bordo un calice di prosecco.

A proposito di prosecco, la zona è ricca ma ricca, di trattorie che propongono piatti tipici della cucina lombarda. L'alimento che regna sovrano è la polenta nelle sue varianti uncia, taragna, concia, ai formaggi, carbonera, pasticciata, farinetta. Poi vi ricordiamo la cutiza frittata fatta con pastella di farina di frumento, latte, uova e spruzzata di zucchero. Il Pan Mataloc dolce nutriente che ben si conserva e veniva utilizzato in passato dai pescatori. Poi la raspadura formaggio grana a sfoglie accompagnato da salumi, noci e funghi. Il risot rugnus a base di salamella e pomodoro, la torta friabilissima a base di mandorle e burro la tortoniata. Per i vini dobbiamo riferirci sopra tutto ai luoghi dove il fiume nasce, la Valtellina ed i suoi vini pregiati come lo Sforzato di Valtellina o il Valtellina Superiore, il Ross e Terrazze Retiche.

Insomma una gita che non vi deluderà e, data la distanza, che si può comodamente fare in un giorno.

15 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page