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AUMENTO TASSI MUTUI

Dopo lo storico rialzo dei tassi di mezzo punto, il primo dopo 11 anni, avvenuto a luglio, probabilmente ne seguirà un altro entro settembre, a seguito della riunione della Bce prevista per il giorno 8. Le stime degli analisti prevedono un intervento analogo a quello di luglio, ovvero dello 0,5%, che porterebbe il costo del denaro all'1% ma c'è chi non esclude un aumento più consistente, dello 0,75%, con l'idea di arrivare intorno all'1,50% entro fine anno. L'aumento dei tassi si rende necessario per controllare l’ inflazione, ma è indubbio che questa mossa avrà le sue conseguenze su famiglie e imprese. Ad esempio, mutui e prestiti diverranno necessariamente più costosi.Secondo lo studio dei due comparatori (Facile.it e Mutuionline.it), i mutui a tasso fisso nel mese di luglio sono calati al 24% del totale richieste, mentre la quota di quelli a tasso variabile si è attestata intorno al 42%.L'aumento dei tassi di interesse ha poi avuto un effetto diretto sul costo dei finanziamenti per la casa. Secondo le simulazioni, per un mutuo medio da 126 mila euro in 25 anni (con una percentuale del 70% di richiesta sul valore della abitazione), i tassi fissi disponibili oggi online partono da circa 3%, contro l'1,1% di dodici mesi fa. In questo primo scenario, la ratamensile arriva a 597 euro, in aumento di circa 125 euro rispetto allo scorso anno. Considerando l'intera durata del finanziamento, un mutuo medio porta il richiedente di oggi a pagare circa 37 mila euro in più rispetto al mutuatario del 2021.Se si guardainvece al variabile, i tassi taeg disponibili online partono dall'1,45% contro lo 0,80% di dodici mesi fa, con una rata iniziale di euro 500, in rialzo di circa 40 euro rispetto allo scorso anno. Per fare un esempio, dall'1 al 21 Luglio 2022 l’Euribor (parametro che le banche utilizzano per decidere quale tasso applicare alle rate dei mutui a tasso variabile) a un mese si è mosso dal -0,51% al -0,26%, mentre il parametro a tre mesi si è spostato di 31 centesimi tornando in territorio positivo, allo +0,13%.Uno spostamento di 31 centesimi equivale a circa 22 euro in più nella rata del mutuo, il che significa 264 euro l'anno e circa 8.000 per una durata trentennale.Vista la situazione, il mercato dei nuovi richiedenti si sta spostando verso richieste di tassi variabili ma con CAP. Considerando il caso precedente i Taeg partirebbero dall' 1,8% con una rata iniziale da 503 euro. Il Cap è una forma ibrida di finanziamento che prevede un tasso variabile con un tetto massimo oltre il quale non si può salire. In questo modo non si può superare una certa soglia (appunto, il Cap), definendo così un importo massimo per le rate da pagare. Una sorta di via di mezzo, dunque, tra il tasso fisso e variabile che consente di sfruttare, per ora, la convenienza dei secondi, ma di porre un limite al costo del finanziamento, in vista di una risalita.Un'altra alternativa potrebbe essere il mutuo a rata costante e durata variabile che garantirebbe un limite all'aumento del costo del mutuo e un periodo più lungo per risarcire il prestito con una rata che non varia. Questo aumento dei tassi ha inoltre obbligato diverse banche a fermare l'erogazione di mutui giovani 100% a tasso fisso, inoltre potrebbe nei prossimi mesi mettere a rischio anche quelli variabili ed ibridi che, ad oggi, rimangono l'unica soluzione a disposizione degli Under 36 che vogliono accedere ad un finanziamento agevolato.A presto cari lettori, un affettuoso abbraccio virtuale.Il Bancario in salotto

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