Grande pregio di questi risultati elettorali è la chiarezza, vittoria netta del centro destra che non si presta ad interpretazioni, questa volta non assistiamo al teatrino del …ho perso si ma ho guadagnato il 2% in quel comune… se confrontiamo i voti con le elezioni di 5 anni fa non ho perso anzi….tra i giovani ho migliorato fa niente se ho perso ovunque.
Grande difetto di queste elezioni la scarsissima partecipazione al voto, che richiede qualche riflessione.
La verità è che gli italiani non si riconoscono più in questo sistema politico, troppo fluido il passaggio da una parte politica all'altra, tanto da annacquare le ideologie (o quel che ne rimane) per favorire il successo personale.
Ad esempio Forza Italia, data in discesa nei suffragi, ha visto molti suoi esponenti anche storici traghettare verso altri lidi: Gelmini, Carfagna, Moratti verso il terzo polo, Maran e altri verso Fratelli d'Italia, Tosi percorso inverso dalla Lega a Forza Italia.
Il M5Stelle ha avuto una importante mobilitazione verso l'esterno, ma siccome i parlamentari di quel partito non li conosce praticamente nessuno non c'è stato un grosso effetto mediatico. Questo per dire che gli elettori votano quelle forze nelle quali si riconoscono ideologicamente o sono rappresentate da leader riconoscibili nel ruolo che rappresentano, in questo momento solo Giorgia Meloni risponde a questa esigenza.
Altro motivo è che la distanza tra cittadini e Palazzo continua ad aumentare, ad ogni elezione sentiamo dire che deve diminuire, poi immancabilmente stipendi, rimborsi, benefit, agevolazioni degli eletti rimangono invariati, se va bene, a volte aumentano.
Le spiegazioni di chi prende le decisioni (Governo, Giunte regionali e comunali) sono vaghe se non inesistenti, esempio lampante gli sproloqui giornalieri di Conte, allora presidente del Consiglio, all'insegna del “vi abbiamo concesso”.
Poi il non capire le decisioni sulle questioni pratiche che interessano l'economia delle famiglie: cosa c'entra la guerra in Ucraina con l'aumento del costo della frutta?
Perché siamo il paese con le accise sulla benzina più alte in Europa?
Ma chi parla di tassare la prima casa è solamente matto o che interessi ha?
Ciò detto torniamo ai risultati di queste regionali. Sia a Peschiera che a Mediglia si è rispettato il copione nazionale, ampia vittoria del Centro Destra ancor più chiara a Mediglia. Ma su questo risultato finale nelle due regioni i dubbi erano pochi, ma la distanza tra gli schieramenti ecco questa è una sorpresa, quindi cosa è successo? Un quesito interessante era se avrebbe funzionato meglio l'alleanza tra Partito Democratico e 5S (Lombardia) o quella tra Partito Democratico e terzo Polo (Lazio).
Complessivamente male entrambe le possibilità trascinate dal risultato negativo sia di 5S che TP, risultato che mette in discussione la possibilità di riproporre in futuro uno dei due schieramenti, quel che è peggio è che se anche tutto il fronte anticentrodestra si schierasse unito non ci sarebbe la certezza di vincere, anzi il contrario perché gli italiani sembrano mal digerire le grandi alleanze ai soli fini elettorali tra forze che si detestano cordialmente.
Quindi rimanendo al PD deve, tra le tante cose, rivedere anche le strategie elettorali. Un errore evidente del PD in questa campagna elettorale sembra essere l'aver costretto i propri elettori a seguire le vicende interne del congresso, avere quindi esposto il fianco con gli scontri tra Bonaccini, Cuperlo, Schlein e quest'ultima che ripropone cavalli di battaglia già considerati negativamente dal suo elettorato come la legge Zan.
Cosa può succedere adesso? Il risultato clamoroso di Fratelli d'Italia potrebbe modificare leggermente l’ agenda di governo su posizioni più “Meloniane”, quindi la flat tax potrebbe non essere così urgente così come l' autonomia differenziata; mentre scala la classifica il presidenzialismo e perfino un rilancio più europeista.
Ma qui attenzione, l' europeismo non è nel DNA della Meloni e del suo partito, o per lo meno non lo è in funzione pro USA, ma la Meloni, ora a capo del governo, sa di dover essere presente e protagonista anche sui tavoli europei, in questa chiave si legge ad esempio l'incontro con Zelensky, che alla Meloni ed al suo partito sicuramente non piace, ma in questo momento temporale rappresenta il modo per essere apprezzati in Europa.
Concludendo il PD non ha subito la spallata da 5S e Terzo Polo, ma se tutte le regioni che stabiliscono il PIL del Paese sono a guida Centro Destra al PD non basterà rifarsi il trucco con un nuovo segretario.
Dice Veltroni: “Non sarà delegittimando gli avversari e parlando solo di loro che si crescerà lo si dovrebbe aver capito” , chiaro Schelin e Serracchiani? Conte da parte sua ha dichiarato “Siamo in ottima salute a livello nazionale” e questo la dice lunga sulle capacità di capire i momenti.
A destra al di la delle suggestioni dettate dal successo, la Meloni si è mostrata ancora una volta prudente e più orientata al lavoro che alle dichiarazioni, certo sul tavolo vi è una riorganizzazione dell'alleanza FdI-Lega-FI.
Dalle nostre parti ovviamente non cambia nulla, a Mediglia il centro destra conta storicamente una maggioranza forte aiutata dal fatto che l' opposizione appare sterile, a Peschiera l'unica variabile è data da problemi interni alla maggioranza: il Sindaco non è apprezzato dai suoi, il suo partito si è diviso sull'appoggio ai candidati regionali, ma il vero problema continua ad essere la mancanza di decisioni sui temi importanti, decisioni che purtroppo non possono essere più rimandate.
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