Da giorni sentiamo parlare di quali sono le accuratezze che ciascuno di noi quotidianamente dovrebbe mettere in atto per fronteggiare e ridurre la causa di questa crisi idrica.
Si parla di chiudere i rubinetti quando ci si lava i denti e di utilizzare la stessa acqua della lavatrice per lavare i pavimenti.
Premettendo che queste disposizioni sono sicuramente utili, è importante evidenziare come in questo periodo ci siamo accorti (finalmente) che l'acqua è un bene limitato.
Già, perché pur vivendo in un pianeta ricoperto da acqua, questa non è tutta potabile e soprattutto dolce.
Allora conviene fare una distinzione tra le differenti tipologie di acqua. Esiste:
L'ACQUA VERDE:
ovvero quella derivante dalle precipitazioni che ritorna all'ambiente tramite evapotraspirazione.
L'ACQUA BLU:
derivante da fiumi e falde acquifere. Viene sottratta da un bacino idrico e non viene restituito. Viene utilizzata per scopi agricoli, domestici ed industriali.
L'ACQUA GRIGIA:
acqua inquinata, viene utilizzata per diluire gli inquinanti al punto che la quantità delle acque torni sopra agli standard di qualità.
I principali media si sono scordati di dire una cosa molto importante:
il 70% dell'acqua dolce è impiegata in agricoltura e allevamento e ¾ delle terre agricole europee sono utilizzate per produrre foraggi destinati all' allevamento animale e non al consumo umano.
Per aggiungere altri dati 1 kg di carne bovina richiede circa 15500 litri per essere prodotto. Una famiglia di medie dimensioni consuma forse 1 kg di carne per cena.
Per rendere più chiaro il concetto vorrei ribaltare il ragionamento.
Ognuno di noi ha a disposizione 15500 lt di acqua al giorno, tu cosa vorresti in cambio?
a) 1 kg di carne bovina
b) 1 kg di pasta + 1 kg di riso + 1 kg di legumi + 1 kg di verdura + 1 kg di patate + 1 kg di frutta + 4157lt per bere e lavarti.
È bene responsabilizzare il cittadino all'utilizzo consapevole delle risorse, è male che si continui a non parlare delle principali cause di questa siccità.
Fulco Pratesi (fondatore del WWF) consiglia di non fare la doccia e di cambiare le mutande ogni due – tre giorni.
Sinceramente penso sia la cosa più convenzionale che si possa dire.
Forse sarebbe più utile rivedere la quantità di carne e derivati animali che ognuno di noi consuma quotidianamente, ma questo sarebbe troppo scomodo da dire.
Non bisogna per forza puzzare se hai a cuore l'ambiente.
Greta Conca

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